Il voto degli italiani all’estero per i Referendum del 12 e 13 giugno sull’acqua, il nucleare e il legittimo impedimento. SI AI REFERENDUM PER I BENI COMUNI E LA DEMOCRAZIA

Non ha usato mezze parole il Segretario Generale della Cgil, Susanna Camusso, per denunciare quello che considera un “decreto-imbroglio” che il Governo italiano sta preparando anche sull’acqua potabile dopo aver fatto votare la “sospensione” del nucleare.

E’ infatti convinzione diffusa tra i promotori dei referendum, le forze di opposizione la società civile che i decreti che il Governo sta portando in Parlamento, quello sul nucleare già approvato dal Senato e quello sull’acqua in preparazione, non siano altro che il tentativo di demotivare la partecipazione al voto di milioni di cittadini italiani.

Senza il grande richiamo dei quesiti sul nucleare e sull’acqua quale bene pubblico è infatti possibile che molti cittadini rinuncino ad andare a votare il solo referendum rimasto, quello sul legittimo impedimento, l’unico che sta veramente a cuore a Berlusconi in quanto gli garantisce di poter far senza presentarsi in tribunale se solo avesse da partecipare alla sagra delle castagne in qualche paesino delle Alpi o dell’Apennino.

La mancanza di quorum farebbe così decadere anche questo terzo referendum e, naturalmente, “passato lo giorno gabbato lo santo”, in quanto, come si sa, il Governo non ha poi nessun obbligo a convertire in legge i suoi decreti, riconsegnando al Paese gli stessi problemi di oggi sul nucleare, la privatizzazione dell’acqua potabile e la vergogna delle leggi ad personam.

“Con i referendum in Italia non si è aperta solo una questione vitale per difendere l’acqua, l’ambiente, la qualità della vita, quali beni comuni.” ha dichiarato la Segretaria nazionale dello Spi Renata Bagatin.

“Questo Governo utilizza da sempre ogni situazione per i suoi interessi, garantirsi privilegi e modificare le norme che regolamentano la nostra democrazia.” ha proseguito Renata Bagatin, “Per questo rivolgiamo un forte appello ai pensionati e a tutti gli italiani all’estero, perché partecipino al voto con un “si” ai quesiti referendari, riconfermando il loro impegno per un Paese che ha ancora bisogno di loro e di cui tutti vorremmo tornare ad essere orgogliosi.”

Fonte SPI Internazionale.

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