Casalesi, catturato Schiavone “il cassiere” del clan

Si nascondeva, da almeno quattro giorni, nella clinica ‘Don Gnocchi’ di Sant’Angelo dei Lombardi, piccolo paese in provincia di Avellino, ma la notte di Pasqua è finita la sua latitanza durata circa quattro anni. In manette Vincenzo Schiavone, inserito nella lista dei cento ricercati più pericolosi d’Italia. L’uomo, 38 anni, è nipote del famigerato Francesco Schiavone detto Sandokan ed è considerato, sia dagli inquirenti che dai collaboratori di giustizia, uno spietato killer ma anche il ‘cassiere’ del clan dei casalesi.

Schiavone era nella struttura riabilitativa sotto falso nome, ma quando la polizia in collaborazione con lo Sco l’ha individuato non ha opposto resistenza e si è fatto ammanettare. Non ha pronunciato parola, ma adesso si sta indagando se all’interno della struttura sanitaria ci sia stato qualcuno ad aiutarlo.

Schiavone è destinatario di un ordine di custodia cautelare emesso dalla Dda di Napoli quando sfuggì al blitz ‘Spartacus 3′ che portò ad un centinaio di arresti tra i casalesi. E’ accusato, tra l’altro, di associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi e fortemente indiziato di omicidio. Il suo soprannome ‘Copertone’ gli è stato affibbiato proprio perchè appiccava il fuoco ai cadaveri dei nemici bruciando pneumatici vecchi. Nel 2004 fu sequestrato un computer nel quale lo stesso Schiavone annotava le vittime del racket e gli imprenditori a cui estorcere denaro. Nello stesso ‘libro mastro’ erano anche state registrati i compensi da destinare alle vedove di camorra e ai familiari dei detenuti nonchè gli stipendi da distribuire a fiancheggiatori e ad alleati. Un giro d’affari che è stato calcolato ammonti a circa 300mila euro mensili.

Tra le imputazioni sollevate dagli investigatori anche il condizionamento del libero esercizio di voto in alcune consultazioni elettorali nonchè il reinvestimento del denaro sporco in attività imprenditoriali, immobiliari e commerciali oltre, ovviamente, ad una serie di fatti di sangue perpetrati per imporre il predominio dei casalesi sul territorio. “Grande soddisfazione” del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, per l’arresto di Schiavone che “rappresenta un’altra grande affermazione dello Stato contro la camorra. Con la cattura del suo cassiere, il clan dei Casalesi è sempre più debole perchè viene colpito al cuore dei propri interessi patrimoniali”.

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