IN POLITICA NIENTE SI CREA E TUTTO SI DISTRUGGE

Che rifrasandolo ( il titolo) suonerebbe: “ Berlusconi e’ sceso in politica per distruggere e non per creare”. Non ho avuto mai dimestichezza con la politica e non ho mai votato, nella prima “cosidetta” Repubblica, in attesa che qualche politico responsabile cambiasse l’ articolo 67 ( vincolo di mandato) in modo tale che il parlamentare fosse messo nelle condizioni di non alimentare trasformismi e ribaltoni e che abolissero il quorum. All’ epoca la parola “populismo” era del tutto assente e’ affiorata con l’ entrata in politica dell’ imprenditore Berlusconi. In un decennio di “cosidetta” seconda Repubblica, abbiamo assistito al declino della democrazia partecipativa e rappresentativa dei nostri padtri costituenti. Ad un’ odio istituzionale mai vissuto, dalla giovane e storica Repubblica Italiana. Si e’ trasformato una legge elettorale invidiabile da altri paesi, in una vera e propria porcata. Con il bipolarismo imperfetto e un parlamento monopolizzato dai partiti e i loro esecutivi, si e’ fatto della politica una pura e semplice formalita’., spostandola dalle piazze a contatto diretto dei cittadini, ai salottini televisivi e sulla stampa prezzolata. E’ entrata nel nostro vocabolario la parola “berlusconismo”, ma sfido chiunque a darmi una chiara definizione. Il berlusconismo e’ come la Padania: “inesistente”., Una politica virtuale, che non ha ne capo, ne coda! E tutto cio’ e avvenuto ahime’, sotto gli occhi indifferenti del Quirinale e Corte Costituzionale e delle opposizioni di turno. Invito alla riflessione…

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