Il governo spara sui referendum

Silvio Berlusconi è spaventato dai referendum del 12 e 13 giugno. “La paura fa novanta”, aveva detto qualche giorno fa Antonio Di Pietro. E aveva ragione.

A terrorizzare il presidente del Consiglio non sono tanto i quesiti contro il nucleare e contro la privatizzazione dell’acqua, quanto quello che prevede l’abrogazione del legittimo impedimento che, se vinto, lo costringerebbe ad affrontare quei processi dai quali, con buona probabilità, uscirebbe condannato.

Berlusconi e i suoi fidi consiglieri, tuttavia, sono convinti (sbagliando) che senza l’effetto trascinamento del nucleare e dell’acqua, difficilmente verrà raggiunto il quorum. Ecco spiegato il tentativo di sterilizzare i due referendum.

Dopo il finto stop alla costruzione delle centrali atomiche in Italia, introdotto con le modifiche apportate a dl omnibus approvato dal senato e passato alla Camera, ora il governo sembra voler fare lo stesso con l’acqua: “Anche su questo tema, come per il nucleare – ha infatti dichiarato il ministro dello Sviluppo Paolo Romani – il referendum divide in due. Ma è un tema di grande rilevanza, e ho l'impressione che anche su questo sarebbe meglio fare un approfondimento legislativo”.

Parole che hanno immediatamente scatenato le proteste dei promotori del referendum, timorosi che possano rappresentare l’antipasto di un piatto ancor più indigesto: l’annullamento stesso della consultazione.

Duro il giudizio dell’Italia dei valori: “Dopo il nucleare l’acqua – scrive Antonio Di Pietro sul suo blog -. L’appetito viene mangiando e visto che nessuno, tranne noi dell’Idv, ha protestato più di tanto per lo scippo del referendum sul nucleare, quelli che stanno al governo si sono detti: “Perché fermarsi qui?”. Secondo il presidente dell'Idv, quelli della maggiornza stanno “studiando il modo di dare un’altra fregatura ai cittadini e alla Costituzione. Stanno per inventarsi un trucchetto per evitare il referendum sull’acqua senza nemmeno pagare dazio, cioè senza rinunciare a privatizzarla. Come hanno fatto per il nucleare. Tutto pur di evitare che sia superato il quorum sul referendum che fa paura a Berlusconi: quello su di lui e sulle sue leggi per restare impunito”.

Dello stesso avviso il capogruppo Idv al Senato, Felice Belisario che denuncia “il tentativo del governo di tappare la bocca ai cittadini. Dopo aver presentato un emendamento al decreto omnibus per cancellare il referendum sul nucleare – sottolinea Belisario – ora il ministro Romani sta preparando un altro imbroglio: una leggina ad hoc per neutralizzare anche il referendum per l'acqua pubblica. Un tentativo per impedire all’ultimo referendum che resterebbe in piedi, quello sul legittimo impedimento, l’unico che interessa davvero a Silvio Berlusconi, di non raggiungere il quorum. Faremo di tutto perché i cittadini possano votare tre “sì”, ma siamo convinti – prosegue – che anche con una sola scheda nell’urna il quorum sarà raggiunto perché troppo importante è la posta in palio. Il tentativo di intervenire per via legislativa è l’ennesima presa in giro degli elettori”.

Nulla da dire, sottolinea Belisario “se gli interventi andassero davvero nello spirito delle richieste referendarie, se cioè le leggine davvero vietassero per sempre il nucleare e la privatizzazione della gestione dell’acqua pubblica. Invece quello del governo è solo un espediente tecnico per impedire ai cittadini, di cui evidentemente non si fida, di esprimersi. Insomma, ancora un inganno, ancora una legge ad personam, ancora un tentativo eversivo in piena regola sul quale l’Idv, e spero anche il resto dell’opposizione, inviterà a una mobilitazione generale perché questo governo di imbroglioni e di piduisti venga neutralizzato prima che sia troppo tardi”.

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