Blogger nel mondo pedalano per la Libertà  Goodbike 2 con Mounir Romdhani

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Come promesso ritorniamo a raccontare Italia Tunisia Italia in bicicletta Goodbike Mounir Romdhani , iniziato il 13 aprile 2011. E’ GOODBIKE 2. Il video è stato curato come il precedente GOODBIKE 1 dall’Amico Ben Hammouda, con il suo canale youtube Mozica01, dove scrive ” Prosegue il tour di Mounir R. da Tunisi a Zaghouan poi a Enfidha e poi… a Monastir con un ginocchio sofferente…Si pedala per la libertà, Pensando sempre a VIK”.
Questo è quanto mi ha inviato il nostro Amico Mounir, ieri 20 aprile, accompagnato dalle sue foto, che potete vedere a questo link: . Ecco il testo allegato: “Tunisia: ultimo giorno con Calboussi. Siamo andati a questo incontro con i ragazzi di twitter,persone gentilissime educate e molto istruite,studenti universitari informatici imprenditori e tanto altro,ma quello che mi ha stupito di loro , è che non hanno nulla da invidiare agli europei. ciò che mi ha detto Majdi Calboussi non lo dimenticherò mai, testualmente questo: “questa rivoluzione ci ha fatto scoprire quanta differenza c’è fra noi e quelli che stanno all’ interno del paese, schiavizzati e maltrattati,gente che vive alla giornata e di stento” Io a quel punto, grazie a Ben Hammouda che mi ha chiamato per dirmi che a Zagouan mi aspettavano…ho colto l’occasione per andare a 50 km di distanza: come tenore di vita c’ è un abisso…Sono stato accolto bene , ho visto il paese: per loro vedere un tunisino in bici è una novita assoluta. Prima di arrivare a Zagouan ho incontrato meravigliosi resti romani, c’è un tempio ben conservato che varrebbe la pena visitare, e poi ho incontrato i ragazzi del Comitato per la Difesa della Rivoluzione e intervistato persone serie che non intendono mollare per nessun motivo al mondo. Vanno in giro a informarsi dei problemi della gente e quali sono le loro richieste,preparano dossier e li portano dal sindaco,si fanno sentire,fanno il lavoro che dovrebbe fare il sindaco stesso,occuparsi delle problematiche della popolazione ma… Siccome il sindaco e lì per volere del governo e non tramite elezione locale, come pratica di un sistema vecchio e mafioso,loro chiedono semplicemente che il sindaco sia un loro concittadino e non un personaggio che venga da lontano. Per quanto riguarda la sicurezza a Zagouan non ho incontrato problemi, anche quando sono partito dalla capitale la gente mi salutava,c’ è poca polizia e quel poco che è rimasto sa con certezza che i margini di errori sono limitati…credo che hanno paura e fanno bene,la gente è stufa del vecchio sistema,non vogliono piu essere umiliati da questi signori, che sono lì per garantire l’ordine, e non per rubbare torturare civili innocenti. La libertà di espressione la si nota ovunque si vada,le persone parlano discutono con un libertà infinita. Ieri mattina sono partito da Zagouan verso Monastir, dove abita mio fratello, con una tappa a Enfidha. La strada da Zagouan fino ad Enfidha, è un saliscendi con distese di campi di grano e olive: si sentono i profumi nell’ aria… nulla a che fare con quella di Milano. Le persone che ho incontrato sono state care,contadini giovani e anche ragazze. Sono arrivato a Enfidha e c’era un artista di nome Habib: è un pittore e vignettista,che ha avuto la sventura di finire nel Ministero delle Torture e uscire con sei denti in meno: non era allineato al sistema,abbiamo parlato e mi ha fatto vedere i suoi quadri. E’ il custode del’archivio storico di Enfidha, 30 milla documenti che ho visto con i miei occhi. Ho avuto il piacere di intervistare una ragazza con il velo che fa parte del comitato,le ho chiesto di dirvi qualcosa liberamente e senza il minimo di preparazione,le ho chiesto semplicemente di rivolgersi alla donne italiane e quelle occidentali !!!!Mentre lei parlava io piangevo!!!!Da Enfidha mi sono diretto verso Sousse poi Monastir e ho notato il traffico costante di mezzi pesanti… la strada è larga. Vorrei prima di tutto dire una cosa: vaffanculo alle scuole guida che non fanno il loro lavoro come si deve,vaffanculo al Ministero dei Trasporti che se ne sbatte e vaffanculo a tutti quelli che mentre guidano non hanno rispetto per la vita umana…Un camion mi è passato cosi vicino che mi ha toccato le borse, buttadomi fuori dalla strada. Il coglione ha continuato la sua strada senza fermarsi,è stato un spavento enorme ma mi è andata bene: Sono arrivato a Monastir alle cinque di pomeriggio distrutto e stanco. Il tempo è nuvoloso e stanotte è piovuto. Ho delle informazione nuove,Ben Ali e sua moglie Leila, i giorni della Rivoluzione giravano la capitale dentro un blindato per verificare la situazione personalmente: sono ammissioni del suo capo scorta!! L’ altra notizia è che Bouazizi non è visto bene, perchè pare che non sia laureato e quando è andato a chiedere la sua merce era ubriaco e ha offeso la poliziotta che gli ha detto che la bilancia non gli verra restituita, e a quel punto Bouazizi li ha detto… allora mi darai le tue tette per pesare la merce… è partito uno schiaffo e uno sputo da parte della poliziotta: ieri è stata rilasciata perchè era agli arresti domiciliari.”
Ho ritenuto a questo punto aggiungere in breve alcune cose sui blogger che informano, perchè anche oggi 21 aprile è Una mattina mi son svegliata e pedala la Libertà.
I fatti si svolgono a Tunisi: Mounir Romdhani mi chiama alle 21 in Italia, per dirmi che è in un bar affollato con un gruppo di giovani tunisini e con loro El Aziz Amami, professione blogger. Stanno preparando un’ intervista e parlando della morte di Vittorio Arrigoni, un altro blogger che è volato via, per volontà disumane, il 14 aprile. Mounir mi conferma che domani mi invierà le foto di quanto accompagnerà il suo viaggio in bicicletta, portando con sè, il nome di Vik. Chi è El Aziz Amami? A gennaio 2011, sto dandomi alle ricerche in rete…, leggo Tunisia, arresti di blogger dissidenti e siti oscurati: Appelli di Reporters sans frontieres e di Amnesty International dopo almeno cinque casi di oppositori del regime scomparsi. Avevano messo online la rivolta civile contro la corruzione e l’ aumento dei prezzi…Tra gli arrestati c`è anche un rapper di 22 anni, Hamada Ben Amor, conosciuto con lo pseudonimo di “Generale” e autore di un brano musicale celebre su internet dal titolo “Presidente, il tuo popolo è morto”…Da ieri non si hanno notizie di Hamadi Kaloutcha, blogger e militante…Il ciberdissidente Sleh Edine Kchouk, militante dell`Unione generale degli studenti della Tunisia (Uget) è stato arrestato a Bizerte (60 chilometri a nord ovest di Tunisi) e il suo computer confiscato…Slim Amamou ed El Aziz Amami, due blogger, sarebbero stati arrestati anche loro secondo quanto riferito a Rsf e all`Afp da attivisti per i diritti umani e da un loro amico giornalista. El Aziz Amami ha inviato un sms alla fidanzata dicendo di essere stato arrestato. Amami aveva seguito le proteste nella città di Sidi Bouzid. Il suo blog è stato reso inaccessibile….Le tracce di Slim Amamou si perdono ieri intorno alle 13, ora in cui, secondo il blog collettivo indipendente tunisino in lingua francese “Nawaat.org`, i suoi amici e colleghi non hanno più avuto sue notizie e in cui non è tornato a lavoro…” Finanche Il Giornale.it ,il 10 gennaio aveva scritto: Rivolta del pane, in prigione 5 blogger e un rapper. Tra i 5 c’è lui menzionato, El Aziz Amami, nella lista dei cyber dissidenti finiti dietro alle sbarre.
Il 25 gennaio c’è una specie di “riconoscimento”: “LA RIVOLUZIONE DEL GELSOMINO VIAGGIA SUL WEB I social network ed i blog principali fonti d’informazione nei convulsi giorni che hanno portato alla caduta di Zine El Abidine Ben Ali. Twitter, Wikileaks ma soprattutto Facebook ed i blog. Dietro la grande mobilitazione del popolo tunisino che ha portato alla caduta di Zine El Abidine Ben Ali, dopo 23 anni incontrastati al potere, ci sono anche i social network e la blogosfera…I servizi segreti tunisini non sono riusciti a censurare l’enorme flusso d’informazioni provenienti dai social network, soprattutto Facebook, in quanto quest’ultimo mescolando il pubblico con il privato ha reso difficile il lavoro dei censori che oltre a dover controllare una mole enorme di scambi d’informazione (su wall, post, commenti e foto di centinaia di migliaia di utenti) non riuscivano sempre a stabilire se un utente stesse parlando a titolo personale, se si stesse confessando con un amico oppure se stesse diffondendo un messaggio preciso ad altre persone. E’ questo è uno dei motivi per cui su questa piattaforma la censura del regime è stata meno efficace….”
In quei giorni ho conosciuto Mohamed Ben, e poi lui Mounir Romdhani…Blogger del mondo che pedalano in Libertà, impossibile da incarcerare… Auguri al Festival del Giornalismo, noi pedaliamo verso altri raduni, confidando in un po’ di attenzione, come quella di Andrea Satta sull’Unità e l’intervista splendida che mi ha inviato su Facebook Sara Boudali
per Tunivisions: Tour de Tunisie en Vélo “Mounir Romdhani fait découvrir la Tunisie à travers une tournée à vélo”

Buone Giornate a Tutte e Tutti, Blogger in prima fila. Il Giro continua, in tutti i sensi e Buona Comunicazione, perchè ” Da tanti anni, sento tanta gente che dice… di voler salvare il MIO continente…EFRI’QYA“.
Doriana Goracci


11/04/21/blogger-nel-mondo-pedalano-per-la-liberta-goodbike-2-con-mounir-romdhani/

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