“La mattina dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento e’ stato notificato al presidente Berlusconi l’invito a comparire per il caso Ruby. La mattina dopo la decadenza dell’onorevole Brigandi’ dal Csm, decretata in tempi record dalla maggioranza togata, puntuale anche per lui e’ arrivato il rinvio a giudizio con rito immediato con l’accusa di aver divulgato un procedimento disciplinare di trent’anni fa a carico di Ilda Boccassini”.
Lo ha affermato Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato. “A fronte di prolungate, ripetute, sistematiche e impunite violazioni del segreto istruttorio su atti ben piu’ riservati e vicende ben piu’ attuali e’ sbalorditiva la solerzia con cui la magistratura ha imbastito contro Brigandi’ un ’processo brevissimo’ sul caso Boccassini, e inquietante la tempistica rispetto al fatto istituzionalmente grave che si e’ consumato ieri al Csm. E’ fin troppo facile constatare, ancora una volta, che evidentemente nel nostro Paese chi tocca i fili muore”.