Che vuole nascondere il Sottosegretario Mantica con la sua risposta all’interrogazione sulla Swiss Medical? Qual’e’ il gioco politico dell’On. Merlo?

Leggo con sorpresa il testo della risposta all’interrogazione n. 4-08565 dell’On. Merlo in merito all’assistenza sanitaria ai connazionali indigenti in Argentina assicurata dopo il 1° gennaio 2008 da parte della Swiss Medical, appositamente contrattata a seguito di gara pubblica effettuata dall’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires.

Il tenore della risposta è ben lungi dall’allontanare sospetti in merito a gravi disfunzioni ed irregolarità nell’esecuzione della gara e del contratto, come invece si è affrettato a segnalare l’On. Merlo in una strana (si fa per dire) sintonia con il rappresentante governativo, quando siamo sempre abituati a vederlo impegnato in feroci critiche contro il Governo del Presidente Berlusconi e lo stesso Sottosegretario con delega per gli italiani all’estero.

Ma mi pare che non ci sia molto da meravigliarsi da questa circostanza ripercorrendo le tappe della questione, e notare strane coincidenze “di veduta” nel caso in parola da politici di così diversa appartenenza politica e ideologica, che infatti sembrano convergere spediti nel tentativo di azzerare ogni tentativo di chiarire la verità circa la regolarità di questo contratto e della sua esecuzione.

Non è un caso che l’On. Merlo fu infatti uno dei “patrocinatori” e ideologhi dell’operazione “assicurazione sanitaria” insieme al suo mentore, l’allora Sen. Pallaro e d’intesa con l’allora Viceministro per gli italiani nel Mondo del Governo Prodi, Danieli. Come si ricorderà il contratto fu sottoscritto dall’allora Ambasciatore a Buenos Aires, Stefano Ronca, a seguito della citata gara pubblica ed entrò in vigore il 1 gennaio 2008 durante sempre il Governo Prodi. Fortemente criticato per le sue comprovate e deficienti prestazioni nella sua esecuzione dallos scrivente e da numerosissimi esponenti di collettività (mi fa ridere quando il Sen. Mantica afferma che “durante la sua intera durata il contratto ha avuto regolare e soddisfacente esecuzione in favore dei connazionali aventi diritto”), fu invece, molto stranamente, difeso strenuamente dal Sottosegretario Mantica, già sotto il Governo Berlusconi, in occasione della sua prima (ed unica visita) che ha effettuato in Argentina in questi anni e precisamente nel luglio 2008. In quella occasione il Sottosegretario Mantica nel corso di un incontro con la collettività presso il Consolato Generale di Buenos Aires fu diretto testimone di tutte le critiche, anche documentate, circa la inadeguata copertura sanitaria fornita da parte di Swiss Medical. Tutti i presenti, anche di appartenenze politiche molto diverse, segnalarono l’anomalia di questo contratto che avrebbe dovuto assicurare una copertura sanitaria di livello ai nostri connazionali indigenti a spese

dello Stato italiano e invece si risolse, perlomeno nel primo periodo di esecuzione, in una totale farsa dove i nostri connazionali indigenti venivano inviati a strutture pubbliche di riferimento del PAMI o in cliniche di scadente livello nonostante i ricchi premi in euro pagati dalle Finanze italiane alla Swiss Medical proprio per assicurare una assistenza di livello ai nostri indigenti in Argentina avendosi constatato il livello inadeguato delle strutture pubbliche e del PAMI. Ossia, incredibilmente, lo Stato italiano pagava una assicurazione privata per mandare i nostri connazionali alle strutture dove si sarebbero potuti assistere gratis. Caro Senatore Mantica, questo è proprio un eccellente uso delle risorse pubbliche, per non dire altro!!!
Mi ricordo però che nel luglio 2008 a Buenos Aires non diede nessuna indicazione per pretendere dalla Swiss Medical la regolare esecuzione del contratto. Che strano, no?? In compenso chiese ai Consolati di pagare subito le rate pendenti alla Swiss Medical.

Ed allora chiedo sempre al Sen Mantica perchè se “il contratto per la sua intera durata ha avuto regolare e soddisfacente esecuzione”, come fece capire a Buenos Aires nel luglio, nel mese di ottobre Swiss Medical, su indicazioni dello stesso Ministero degli Esteri, cambia prestatore per la zona della Capitale e del Gran Buenos Aires (ossia per poco meno del 50% degli aventi diritto) inserendo l’Ospedale Italiano come struttura di riferimento per l’esecuzione del contratto, come da tempo a viva voce richiedeva il sottoscritto, che aveva fin dal primo momento denunciato le gravi inadempienze contrattuali di Swiss Medical nell’esecuzione del contratto?

Leggo poi che il Sen. Mantica afferma che il contratto era stato effettivamente subappaltato. Complimenti! Innanzitutto è la prima volta che viene fuori da parte di una autorità del Ministero degli Esteri questa particolare circostanza, nota a noi da tempo ma mai confermata dalle autorità preposte. Perché c’è stato bisogno di tre anni per sapere questo? E’ vero che poi il Sen. Mantica si affretta ad aggiungere che ciò “era permesso dal disciplinare di gara, le cui disposizioni erano parte integrante del contratto”. Si scorda il SS. Mantica però di precisare che la gara (pubblicata su internet) escludeva tassativamente al suo art. 14.2.1 “la possibilità di un subappalto superiore al 30% e stabiliva comunque che la ditta, nel caso intendesse subappaltare, nella misura in ogni caso inferiore al 30%, doveva dichiararlo esplicitamente nell’offerta”. Nonostante ciò che sostiene il Sen. Mantica, non mi risulta che detta dichiarazione sia stata presentata dalla Swiss Medical “unitamente alla sua offerta” tanto è vero che la Commissione giudicatrice dell’appalto non ha mai avuto notizia di ciò e si è confidata nella offerta presentata da Swiss Medical assegnando il punteggio previsto per aver partecipato con strutture proprie e ben identificate nell’offerta. Lei crede, Sen Mantica, che la Commissione aggiudicatrice avrebbe fatto vincere la gara d’appalto a Swiss Medical se avesse saputo di questo subappalto e tali condizioni? Grazie a questo stratagemma la Swiss Medical è riuscita furbescamente ad aggirare la gara presentando una offerta che indicava strutture sanitarie proprie di effettivo buon livello sanitario che poi, di fatto, non sono sostanzialmente mai state messe a disposizione dei connazionali aventi diritto. Come lo chiama questo Sen. Mantica?

Regolare procedura di selezione ed aggiudicazione? Suvvia….
E invito il Sen. Mantica a presentare la documentazione che smentisca quanto sopra affermato.

Mi chiedo infine che rilievo ha la circostanza che Fecliba (che compare ora per la prima volta come effettivo prestatore del contratto perlomeno per i primi mesi di esecuzione) sia “una associazione senza fini di lucro che raggruppa 350 strutture assistenziali di vario genere della provincia di Buenos Aires”. E’ noto, che Fecliba svolge attività sanitarie a pagamento e quindi è questo ciò che rileva nel caso in questione.

Quanto all’ultimo paragrafo della risposta del Sen. Mantica in cui recita “che le circostanze oggetto dell’interrogazione sono stati approvate – nelle diverse fasi – dai vari… organi di controllo..” mi induce a chiedere se tali organi siano stati effettivamente edotti, nelle rispettive fasi di verifica, del contratto preliminare Swiss Medical-Fecliba di cui solo oggi perlomeno la comunità riceve esplicita conferma dal Ministero degli Esteri e se sempre tali organi fossero informati che il subappalto del contratto, come sopra indicato, era per il totale delle prestazioni, non risultava previamente notificato alla Commissione aggiudicatrice, ed era pari, secondo quanto mi consta, al 50% del valore aggiudicato. Strano che detti organi, sempre così attenti alla regolarità e trasparenza delle procedure contabili, non abbiano avuto qualche perplessità circa la regolarità di un contratto subappaltato nella sua interezza, in violazione delle regole contrattuali, alla metà del suo valore di aggiudicazione ed in cui i prestatori, in definitiva, non risultavano affatto quelli indicati dalla ditta aggiudicatrice del contratto nella offerta di gara e per i quali la Commissione di Aggiudicazione si era espressa favorevolmente.
Sono sicuro che a tutte queste domande il Sen. Mantica mi darà cortesi elementi di risposta o, in difetto, vorrà investire la Magistratura per gli opportuni approfondimenti a fini di giustizia.

Senatore Esteban Caselli

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