Ma si, regaliamo soldi alla Tunisia!

Gentile Direttore,

in Tunisia, il premier Silvio Berlusconi, confermerà personalmente l'impegno italiano, una linea di credito da 150 milioni di euro per aiutare i giovani a sviluppare artigianato, commercio, piccole attività che allevino la disoccupazione e aiutino l'economia a ripartire. Considero questo inaccettabile, umiliante, scoraggiante e offensivo. Sia inteso, nei confronti degli italiani, non dei tunisini. Come si permette il nostro governo? Usare i nostri denari per i tunisini? No, è la Tunisia che deve denaro a noi, per i gravissimi danni materiali e morali, per il casino che hanno combinato su territorio italiano. Ma nessuno quantifica il costo per i contribuenti italiani di questa vicenda? Hanno demolito una nave, bruciato auto e roulotte, si sono lagnati perché il cibo non era buono. Hanno distrutto l’isola di Lampedusa impegnando migliaia di uomini delle nostre Forze dell'Ordine. C’è una ragione valida per mettere in secondo piano i nostri anziani, i nostri giovani, e dare soldi alla Tunisia? No, non ci siamo onorevole Berlusconi, non ci siamo onorevoli della Lega Nord, non ci siamo proprio.

Ora ho un forte dubbio. Chi votare alle prossime elezioni. L’orizzonte è deserto, non vedo candidati con gli attributi come intendo io. Non vedo uomini o donne dotati di audacia, coraggio e grinta per riaccendere il vero interesse per il nostro popolo, non per l’immigrazione islamica. Si, islamica, perché? E’ forse buddista?

Marco Chierici

www.marcochierici.com

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