Dittature e fondamentalisti possono esser sconfitti con la cultura

di Franco Bolelli

Ma allora come si fa a battere Gheddafi, Ahmadinejad, i dittatori, i fondamentalisti religiosi, e tutti coloro che (ce n’è tanti anche da noi in Occidente) negano le libertà personali e collettive e impongono le loro regole odiose e oppressive? Perché mi sembra chiaro che ben raramente l’opzione militare ha portato a buoni risultati, e d’altra parte la non ingerenza nei loro affari interni – che alcuni predicano in buona fede, altri con ripugnante ipocrisia – significa in pratica girare la testa dall’altra parte davanti ai misfatti che costoro commettono.

Ecco, una soluzione ce l’ho. Non è una soluzione politica, non è una soluzione economica, non è una soluzione militare. No, non si tratta neanche di una soluzione spirituale o buonista. Semplicemente, prenderei il meglio della cultura pop e lo diffonderei gratuitamente in ogni angolo di tutti i paesi afflitti da dittature e fondamentalismi: il meglio del rock, dello sport, del cinema, della letteratura, dei social network, delle tecnologie.

Anzi, no, diffonderei in dosi massicce anche il “peggio”: non soltanto i Beatles e i Radiohead ma anche Katy Perry, non soltanto Lost ma anche Sex and the City, non soltanto i grandi romanzi ma anche i fumetti supereroici, non soltanto Tarantino ma anche il cinema d’azione e di intrattenimento, e anzi anche i porno. Perché non c’è arma più potente dell’energia dell’intera cultura pop, della sua programmatica eccitazione.

Tutto questo potrà anche apparire fatuo e superficiale: ma spesso è così che –in un modo o nell’altro- nei linguaggi quotidiani e nelle forme più attraenti si esprimono alcuni grandi valori, dalla libertà di espressione al protagonismo femminile all’abbondanza delle possibilità di scelta. E poi – pensateci – a determinar e il crollo dell’ex impero sovietico sono state proprio le lusinghe della cultura pop occidentale, non certo le battaglie ideologiche o gli schieramenti di miss ili.

Sì, certo, con la Russia è stata in fondo una passeggiata, al confronto delle di stanze culturali che ci separano dai paesi più legati al fondamentalismo religioso o sottomessi a dittature feudali. Inondare questi posti di tentazioni pop può ancor più inasprire chi ci vede come peccatori dissoluti e arroganti. Ma l’effetto liberatorio che tutte queste manifestazioni di energia vitale possono esercitare su tantissimi umani, soprattutto giovani, può essere assolutamente inestimabile.

Come se non bastasse, tutte queste cose che irradierei in lungo e in largo attraverso il pianeta – come fosse un gioioso, iperenergetico piano Marshall – sono le stesse detestate anche qui da noi (sotto diverse bandiere) da tutta la cultura più conservatrice e perbenista. Gettare i semi di una fioritura mentale e sentimentale nei luoghi più ostili del mondo e nello stesso tempo ribaltare chi qui da noi è ostile all’inventiva energia vitale, ecco, tutto questo sarebbe davvero impareggiabile.

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