Processo breve, blitz della maggioranza alla camera per accorciare i tempi. L’opposizione insorge

L'atteso blitz della maggioranza sul processo breve c'è stato. Pdl e Lega hanno chiesto e ottenuto (15 i voti di scarto) l'inversione dell'ordine del giorno dell'Assemblea scavalcando quindi la discussione sulla legge comunitaria e accelerando sulla legge che sta a cuore al premier Silvio Berlusconi quella che accorcia i tempi di prescrizione per gli incensurati. Grida di “vergogna, vergogna” dai banchi dell'opposizione.
Franceschini: doppia violenza – Molto duro l'intervento del capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini per il quale chedere che la Camera voti oggi sul processo breve è una “doppia violenza”, che serve solo a “fermare il processo Mills” che riguarda Silvio Berlusconi e “la conseguenza sarà che chiunque, anche uno stupratore, se incensurato potrà godere della prescrizione breve”. Poi l'esponente democratico ha rincarato: “La proposta che ha fatto adesso il Pdl, sulla quale esprimiamo parere contrario, è un'altra pagina inedita di violenza parlamentare e di abuso della maggioranza. Cerco sempre di misurare le parole, le ho scelte perché qui si sta consumando una doppia violenza”.
Il blitz della maggioranza – La discussione generale sul provvedimento è già iniziata, ma era scontato che il voto degli emendamenti sarebbe slittato alla prossima settimana. La maggioranza però avrebbe deciso di anticipare il voto sul testo che accorcia i tempi di prescrizione. Intanto i deputati dell'opposizione hanno abbandonato la riunione del Comitato dei Nove della Commissione Giustizia per protesta contro la decisione della maggioranza di “strozzare i tempi del dibattito sul testo per la “prescrizione breve”.
Obiettivo: votare entro domani – “Loro vogliono strozzare al massimo i tempi del dibattito su questo provvedimento – spiega il capogruppo del Pd in Commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti – perché vogliono votare al massimo entro domani il testo. Ma questo è un blitz inaccettabile e noi in Aula daremo battaglia.
Della Vedova: mi cadono le braccia – “Sono esterrefatto, mi cascano le braccia. Questo processo breve è il peggior viatico se non la pietra tombale sulla riforma della giustizia”. Lo ha detto nel'Aula della Camera il capogruppo di Fli Benedetto Della Vedova riferendosi alla richiesta di inversione dell'ordine del giorno dell'Assemblea richiesto dal Pdl. “Voi – ha spiegato, rivolto ai banchi della maggioranza – le riforme non le volete, non volete che ci siano le condizioni per farle”.
Casini: siamo alle solite, altro che riforma epocale – “Altro che riforma epocale della giustizia. Siamo alle solite. Il governo e il ministro Alfano, dopo averci illuso e illuso gli italiani che erano pronti a fare una riforma per i cittadini, ecco spuntare il solito provvedimento che serve solo a placare le ossessioni giudiziarie del presidente del Consiglio”, ha detto il capogruppo dell'Udc, Pierferdinando Casini, in aula alla Camera criticando duramente la richiesta di inversione dell'ordine del giorno dei lavori, avanzata dalla maggioranza, per mettere subito in discussione il testo sulla prescrizione abbreviata.
Alfano: indignazione programmata – Quella dell'opposizione sull'inversione dell'odg in Aula alla Camera è “un'indignazione programmata” perché “se non avessimo fatto l'inversione dell'ordine del giorno sul processo breve ci sarebbe stata la legge comunitaria con la responsabilità civile dei magistrati e avrebbero protestato comunque”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, interpellato a Montecitorio.
Lega: la sinistra ha passato il segno – “La sinistra ci accusa di voler liberare i criminali, ha davvero passato il segno. In Parlamento ricordo solo che la sinistra si è sempre opposta ad inasprimenti delle pene e ha aperto le porte delle carceri con l'indulto”. A dichiararlo è la deputata leghista Carolina Lussana, Vicepresidente del Gruppo della Lega Nord alla Camera, rispondendo alle accuse mosse dal Capogruppo del Pd a Montecitorio Dario Franceschini.
Di Pietro assente si giustifica: sono in tribunale – Molti nell'opposizione ce l'hanno con lui per non essere stato presente nell'Aula della Camera durante il voto con il quale si è stabilito di esaminare subito la 'prescrizione breve' prima del provvedimento sui piccoli comuni. L'inversione dell'ordine del giorno dei lavori dell'Assemblea infatti è passata per soli 15 voti. Ma Antonio Di Pietro, raggiunto telefonicamente dall'Ansa, risponde che ora si trova “in Tribunale a Campobasso” perché testimone d'accusa in un processo a oltre 20 persone tra cui il presidente della Regione. “Sono stato a lungo indeciso, poi ho scelto – racconta – io, quando vengo chiamato dai magistrati ci vado. Perché è un gesto di responsabilità. Non mi sarei mai avvalso del legittimo impedimento come fa invece qualcun altro…”.
30 marzo 2011
Redazione Tiscali

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