Lettera al Commissario europeo per gli affari interni Cecilia Malmstrom

Oggetto: Lettera al Commissario europeo per gli affari interni Cecilia Malmstrom

Al Commissario Cecilia Malmstrom

Illustre Commissario,

nella visita di ieri presso l'isola di Lampedusa, insieme a una delegazione di parlamentari italiani ho potuto constatare personalmente la catastrofica situazione umanitaria sociale e sanitaria presente nell'isola per effetto di cinquemila e cinquecento migranti (prevalentemente tunisini) su una popolazione locale di cinquemila. Di tali migranti, soltanto mille e cinquecento trovano un letto con una copertura mentre i restanti quattromila vivono giorno e notte all'aperto senza avere a disposizione servizi igienici per i loro bisogni, acqua per lavarsi, vestiti per cambiarsi. In tutta l'isola vi sono soltanto due medici. Il 10% di tali migranti è costituito da minori che non riescono neppure a trovare ospitalità nell'unico centro a loro destinato, che ha una disponibilità di soltanto 80 posti letto. Ho visto una situazione veramente terribile di degrado umano che contrasta con ogni condizione accettabile per qualsiasi essere vivente. Ci sono persone che non si lavano da un mese e molti che non riescono a chiudere occhio per dormire, buttati su un marciapiede, su una panchina del porto, su una striscia di plastica o di cartone, in mezzo all'erba. I migranti chiedono di lasciare l'isola e di essere lasciati liberi o di essere ospitati in centri di prima accoglienza rispettosi della dignità che ciascun essere vivente ha diritto. Mi è sembrato di cogliere una condizione che in parecchi casi è peggiore di quella riservata agli stessi animali. I cittadini dell'isola, dopo aver cercato di aiutare gli immigrati, si sono dichiarati impotenti a farlo poiché il numero è tale da non consentire a nessun privato alcun intervento efficace. Le chiedo, Commissario, di intervenire urgentemente non soltanto per assicurare un'accoglienza rispettosa della dignità umana ai migranti ma anche per evitare che nell'isola precipitino le condizioni sanitarie, potenzialmente pronte a qualsiasi epidemia e si creino gravi turbative dell'ordine pubblico. L'Europa faccia la necessaria pressione sul Governo italiano che non può assolutamente “tenere prigionieri” in un'isola uomini e donne che cercano una soluzione al grave disagio esistenziale e sociale che è intervenuto in Tunisia a seguito delle recenti rivolte. Ma l' Europa abbia anche una sua diretta politica, la Tunisia che ha dato origine alle rivolte contro le dittature del mondo arabo ha bisogno di aiuto nella delicata fase di transizione verso la democrazia, in un momento in cui la disoccupazione ha raggiunto livelli impressionanti e le autorità di governo annunciano una fase di recessione economica, a causa del calo enorme delle presenze turistiche, la diminuzione delle produzioni e delle esportazioni. Non si può pretendere dal Governo tunisino, in questa fase, un intervento più efficace in materia di controllo dell'immigrazione per le semplici ragioni che attualmente la Tunisia deve fronteggiare, a sua volta, i flussi migratori provenienti dalla Libia e situazioni di ordine pubblico, non prive di turbolenze. Si intervenga Commissario, urgentemente, anche con visti umanitari, a favore dei migranti tunisini, anche per dimostrare che il nostro sostegno alle rivoluzioni democratiche non è semplicemente formale, ma sostanziale. Mi fa orrore Commissario che quella stessa Europa che è in grado di organizzare una macchine militare perfetta per bombardare i cieli della Libia non riesca a concedere un trattamento umano a cinquemila e cinquecento migranti.

Cordiali Saluti, Atene 29 Marzo, 2011

Rosario Crocetta

Per ulteriori informazioni e comunicazioni

Francesca Scaglione

(3280504237)

ufficiostampa@rosariocrocetta.com

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