Per la gioia dei miei critici, soprattutto quelli locali, ho il piacere di comunicarvi che sono stato retrocesso. Da anni, infatti, “Openpolis” monitora l'attività parlamentare dei deputati e ne dà puntuale statistica. In questa legislatura il mio “indice di attività” mi considerava intorno alla 35-40° posizione (su 630 colleghi) ma dalla scorsa settimana sono “precipitato” di botto al 90° posto. Che succede?
Che “Openpolis” ha cambiato i criteri di valutazione, ha azzerato le posizioni precedenti (perché?) e ricostruito ex novo le singole “carriere” alla luce di nuovi criteri di giudizio.
Quello che dà fastidio è che questi criteri sono molto opinabili e secondo me un poco di parte. Per esempio si assegna in alcuni casi ai colleghi di opposizione il doppio del punteggio per singolo atto prodotto rispetto ai deputati di maggioranza, si riduce ad una inezia la valutazione per l'attività di interrogazioni, ordini del giorno ed interpellanze, contano poco gli interventi in aula privilegiando i “primi firmatari” di ogni singolo provvedimento. Certo che non esiste una scienza esatta per calcolare se un deputato lavora o meno, ma ora il risultato è che i capigruppo e presidenti di commissione (che di solito “firmano” per primi l'attività dei colleghi), magari senza neppure approfondire i temi trattati, scattano senza fatica ai primissimi posti. Non solo, considerando “di routine” l'attività legata ai trattati internazionali – che sono il grosso del mio lavoro alla Commissione Esteri – credo che non avrò davvero molte possibilità di migliorare! Certo anche essere 90° non è male ma mi scoccia ancora di più che la stampa locale abbia dato notizia di queste “classifiche” solo dopo l'avvenuta “retrocessione” e non prima.
Per chi interessa, comunque, il mio “indice di attività” risulta sempre più alto del doppio della media parlamentare, ma per me non è una gran consolazione.
