Migranti, mafia infiltrata fra i profughi

La mafia allunga le sue mani anche sulle vite dei migranti che, dalle sponde del Nordafrica, in numero sempre maggiore s’imbarcano per raggiungere l’Italia. In fuga dalla guerra o in cerca di fortuna, dal Maghreb o provenienti dall’Africa sub-sahariana, per tutti c’è da fare i conti con gli scafisti. E si tratta di conti salati, migliaia di euro per un posto su un barcone male in arnese, pronto a rovesciarsi tra le braccia di Poseidone alla prima burrasca. E gli scafisti sono anche ‘cosa nostra’ poiché nel traffico di esseri umani le due sponde del Mediterraneo sono più unite che mai.

Il sostituto procuratore di Catania, Enzo Serpotta, ha firmato diciannove ordini di custodia cautelare per altrettanti scafisti, tutti di origine nordafricana, ma nel corso dell’indagine è stata accertata la responsabilità e la presenza del clan Brunetta che avrebbe gestito il traffico di persone e il lavoro degli scafisti stessi. L’indagine, avviata a seguito dello sbarco, tre giorni fa a Catania, di 136 migranti, coinvolge infatti anche quattro presunti mafiosi della zona di Riposto e Mascali, affiliati al clan Brunetta. Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di clandestini. Sarebbero stati loro a fornire le imbarcazioni agli scafisti.

Intanto sono circa 800 gli stranieri approdati sulle coste italiane nelle ultime 24 ore. Fra loro ci sono 280 minorenni che sono stati sistemati in una struttura di accoglienza. Previsto intanto per questa mattina nel porto commerciale di Augusta, l’arrivo della nave militare San Marco, con a bordo 550 migranti provenienti da Lampedusa e destinati al Villaggio della solidarietà di Mineo, in provincia di Catania.

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