Mediatrade, Berlusconi all’udienza: "Accuse infondate per eliminarmi"

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è arrivato a Palazzo di Giustizia a Milano per presenziare all'udienza del processo Mediatrade sulla cessione di diritti televisivi davanti al Gup Maria Vicidomini. Il premier è entrato in Tribunale in auto passando dall'ingresso secondario di via Freguglia. Un processo che, secondo il premier “rientra come quelli precedenti in un tentativo che viene fatto per cercare di eliminare il maggiore ostacolo che la sinistra ha nella conquista del potere. Sono accuse infondate e ridicole”. Così Berlusconi si è espresso al programma Mattino 5 a proposito del processo Mediatrade che riprende oggi a Milano aggiungendo che la Procura di Milano “ha dimostrato una volontà persecutoria che non si ferma nemmeno davanti all'evidenza e al ridicolo”.Mai occupato di diritti tv – “I fatti di questo processo risalgono a 15 anni fa. Si tratta – ha ricordato Berlusconi dell'acquisto da parte di Mediaset di film e telefilm che invece di essere fatti direttamente dalla Paramount passavano attraverso un imprenditore americano che aveva ottimi rapporti con la Paramount e con il suo Presidente e che quindi aveva avuto un’esclusiva per l'Europa”. Berlusconi interlocutore di questo imprenditore, Frank Agrama? “Un'accusa infondata, non ci può essere nessuna prova al riguardo, l'ho conosciuto due o tre volte negli anni 80 e poi non l'ho più visto. E' un fatto confermato da tutti i testimoni che io nella mia azienda non mi sono mai occupato dell'acquisto di diritti televisivi” e che dal gennaio del '94 quando sono sceso in campo mi sono allontanato dalle aziende che avevo fondato e mi sono dedicato al Paese. Non me ne ero occupato nemmeno prima perché i diritti televisivi venivano acquistati da una sezione di Mediaset che aveva dei bravissimi manager a capo che passavano agli uffici acquisti le loro richieste per comprare film sul mercato americano soprattutto quelli prodotti dalle grandi compagnie americane. Compravamo tutto direttamente, tranne con la Paramount dove c'era questo intermediario”.Volontà persecutoria – Berlusconi ha chiarito di non aver preso nulla da Agrama, “le indagini hanno mostrato che tutti gli utili” dell'imprenditore “sono stati rintracciati in suoi conti, intestati a lui. Non c'è stato un solo dollaro passato a me da parte di questo Agrama”. Il fatto che “nel corso degli anni il signor Agrama per farsi comprare i film ha versato cifre” ai dirigenti Mediaset. E allora “la domanda è: possibile che un imprenditore paghi parecchi milioni di euro al capo dell'ufficio acquisti della sua azienda che fa la cresta sugli acquisti? E' impossibile e invece la Procura di Milano ha risposto di sì dimostrando di avere una volontà persecutoria”.“Sono l'uomo più imputato della storia” – L'accusa “infondata” del processo Mediatrade viene mossa, secondo Berlusconi, perché “bisogna continuare a tenere sotto una spada di Damocle giudiziaria e mediatica il nemico ideologico politico che è Silvio Berlusconi, l'ostacolo che impedisce alla sinistra di arrivare al potere. Il comunismo in Italia non si è mai arreso e mai cambiato: c'è chi ancora usa il codice penale come strumento di lotta idelogica” e “pensa che la magistratura possa usare qualsiasi mezzo per annientare l'avversario che è vittorioso alle elezioni e forte del consenso popolare”. “Io sono l'uomo più imputato dell'universo e della storia – ha detto quindi il Premier – ci sono state 2 mila 564 le udienze contro di me e contro il mio gruppo” esclusa quella di stamani e “sono più di mille i magistrati che si sono occupati di me senza successo. E continuano, sapendo bene di non poter arrivare a condanna, ma mettendomi sui giornali di tutto il mondo e gettando fango su di me e sulle mie aziende facendomi perdere un sacco di tempo e di soldi”.Blindato il settimo piano del tribunale – Per l’occasione è stato vietato l'accesso al settimo piano del Tribunale di Milano. L'arrivo del premier è previsto attorno alle 10 per l'udienza preliminare. I giornalisti non possono accedere al corridoio che porta all'aula 9 dove si terrà l'udienza. Anche all'ingresso del palazzo di giustizia i controlli sono più accurati, non possono entrare telecamere e macchine fotografiche.Militanti Pdl davanti al Tribunale – Una trentina di militanti e simpatizzanti del Pdl si trova dalle 9 circa di questa mattina davanti al palazzo di giustizia di Milano per esprimere la propria solidarietà al presidente del Consiglio. Il gruppo, che sventola bandiere del Pdl e dell'Italia, è schierato in corso di Porta Vittoria dietro ad alcuni striscioni che recitano: “La politica nei seggi elettorali non nei tribunali” e “Giustizia non esiste là dove non vi è libertà”. I militanti, principalmente signori non più giovanissimi, portano al collo cartelli con lo slogan “Silvio devi resistere” e sono stati convocati davanti al palazzo di giustizia via sms dal coordinatore lombardo del Pdl, Mario Mantovani. Sono partiti applausi e grida di saluto all'arrivo del corteo di auto del premier. Nel traffico impazzito per la ressa di giornalisti e operatori, l'auto del presidente del Consiglio e quelle della scorta hanno imboccato in contromano corso di Porta Vittoria infilandosi poi il passo carraio in via Freguglia del Tribunale. Al presidio del Pdl è intanto arrivato anche il sottosegretario del ministero per l'Attuazione del programma Daniela Santanché.In attesa del premier pure un gruppetto dell'Idv – Dalla parte opposta della strada tre militanti dipietristi hanno dispiegato un piccolo striscione rivolto al premier con su scritto: “Ben tornato, dentro ti stanno aspettando”. La situazione è al momento assolutamente tranquilla anche per l'ingente schieramento di polizia e carabinieri che presidia l'intera zona.L’agenda del processo – Da imputato Berlusconi era stato l'ultima volta in aula il 17 giugno del 2003 quando aveva reso dichiarazioni spontanee nel processo Sme, vicenda in cui alla fine fu assolto. Il fondatore di Fininvest era stato al palazzo di giustizia l'anno scorso, ma solo per partecipare all'udienza della causa di separazione da Veronica Lario. L'udienza di oggi del procedimento Mediatrade, davanti al gup Maria Vicidomini, sarà del tutto interlocutoria. Il giudice ammetterà la formulazione di eccezioni preliminari solo sulla costituzione delle parti che saranno l'accusa con i pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro, i difensori dei 12 imputati tra cui figurano il figlio del premier Piersilvio e Fedele Confalonieri con la possibilità che chieda di far parte della causa un professionista di assemblee titolare di una sola azione Mediaset (controllante al 100 per cento di Mediatrade all'epoca dei fatti) del valore di 6 euro. Non si costituirà l'Agenzia delle entrate perché non ha avuto l'autorizzazione dalla Presidenza del consiglio dei ministri. Palazzo Chigi è presente come parte civile in altri due processi a Berlusconi, Mills e Mediaset, ma in quei casi l'iniziativa era stata assunta da governi di centro-sinistra. Il gup comunicherà il calendario delle prossime tappe dell'udienza, che non sarà certamente fitto perché la maggior parte dei lunedì, unico giorno per il quale il premier ha dato la disponibilità, è stata “monopolizzata” dai giudici del processo Mills dove l'accusa di corruzione in atti giudiziari si prescriverà a febbraio prossimo. La prossima udienza per Mediatrade dovrebbe essere il 4 aprile quando il gup darà la parola al pm per fargli illustrare la richiesta di rinvio a giudizio.28 marzo 2011Redazione Tiscali

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