Roma, 16 marzo 2011 – Amato Berardi – Domani 17 marzo 2011 l’Italia si appresta a celebrare i 150 anni della sua unità, politica economica e sociale.
Un intero Paese che festeggia e riflette riguardo al passato, voltando lo sguardo verso il futuro, verso uno sviluppo economico che fa ancora sentire i suoi effetti negativi, cercando di garantire agli italiani la possibilità di realizzazione delle proprie capacità umane e professionali.
Da cittadino italiano e da rappresentante al Parlamento Italiano domani siederò tra i banchi dell’aula di Palazzo Montecitorio per ascoltare il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che come recita la nostra Costituzione, rappresenta l’unità della Nazione.
Terminate le celebrazioni in Italia mi recherò nel collegio elettorale del Nord e Centro America, di mia appartenenza, dove risiede una foltissima comunità italoamericana, in modo da poter partecipare ai festeggiamenti organizzati dalle Ambasciate e dai Consolati in onore del 150°, affinché questo giorno non passi senza lasciare traccia.
E’ mio dovere ribadire che gli italiani all’estero, pur essendo legati alla realtà in cui vivono e pur essendosi integrati nella società statunitense, sono stati sempre e fondamentalmente italiani, dando volto e visibilità al nostro Paese nella promozione del Made in Italy e nel suo sviluppo politico e culturale.
E lo sono stati ancor prima dell’unità nazionale, infatti parliamo di 80 milioni di cittadini di origine italiana e di 4 milioni di cittadini italiani a tutti gli effetti.
E’ con immenso desiderio che voglio rivolgere un invito ai miei colleghi parlamentari ed alle istituzioni tutte, ad interrogarci su quanto sia importante far parte di un paese unito, affinché questa data non sia solo una scadenza celebrativa ma una preziosa opportunità in un tempo e in un clima politico a dir poco travagliato che ha messo in discussione persino la ragione fondante dei principi di unità.