Un giorno, presso il Collegio delle Suore Orsoline a Cortina d’Ampezzo, Giulio Andreotti ci disse che, se un leader vince le elezioni e poi il giorno dopo vuol emulare Nerone bruciando la città, questo leader va rimosso, anche con la forza da parte delle istituzioni democratiche.
Dal 1994 ad oggi, ma lo sarà ancore di più domani, questa considerazione andreottiana continua a
gironzolare attraverso le mie circonvoluzioni cerebrali con riferimento all’attuale premier Berlusconi. Infatti, se faccio un excursus politico all’indietro dal ’94 al 2011, non mi riesce di ricordare un solo fatto in cui si possa dire che il premier abbia messo in cantiere un provvedimento nell’interesse del popolo italiano che non sia stato di natura demagogico-strumentale, tanto da aver maturato la convinzione che la sua rimozione sarebbe indispensabile, prima che succeda il peggio. Insomma, un atto dovuto !
I fatti da raccontare, avvenuti sia in Italia che all’estero dal 94 ad oggi, sono talmente penosi, risibili, spudorati ed irrispettosi nei confronti soprattutto dello stesso nostro Paese che non vale proprio la pena di spendere ulteriori parole.
Per cui, mi limito ad analizzare solo il presente. A questo riguardo, mi pare che le cose non stiano andando bene neanche per questo governo oltre che per le opposizioni, se è ben vero, come in effetti è senza ombra di dubbio, che il premier trova il suo principale collante politico solo su diversi soggetti-puzzle raccolti in ogni dove, prescindendo da un minimo di cultura loro che non sia quella di…saper premere un bottone “giusto” nell’emiciclo quando il capo lo richiede. E ciò, dopo aver perso per strada un centinaio circa di parlamentari, il che non è un…etto di conserva.
Insomma, c’è da domandarsi sempre più spesso, se questo è un governo oppure un mercato delle vacche, come più volte ho letto e scritto ?
Io avrei qualche dubbio sulla scadenza regolare del mandato di questo governo perché ormai siamo all’insopportabilità economico-finanziaria, ma anche alla più vergognosa illegalità, ove le leggi ordinarie e la stessa Costituzione dello Stato sembrano manipolabili a seconda della necessità, come se la verità fosse diventata un concetto variabile come nella cultura sofistica intorno al 500 a.C. I sofisti, è noto, sono personaggi che si proponevano di mettere in crisi ogni campo del pensiero e della vita, politico, religioso e morale, tanto da ingenerare lo scetticismo, realtà capace di arrecare un pregiudizio assoluto all’esistenza dell’uomo sotto ogni punto di vista. Esattamente come sta facendo questo governo, il quale, malgrado sia consapevole che ormai tutto non funziona, si ostina parimenti ad affermare il contrario. Un esempio di straordinaria “insana caponaggine” si è vista in questi tragici giorni del disastro nucleare in Giappone: l’Europa intera sta riconsiderando il problema delle centrali nucleari, mentre Berlusconi and co., vogliono andare avanti, come se nulla fosse accaduto (Ministro Romani e Ministra Prestigiacomo a Porta a porta docent !)
Antonio Di Pietro, qualche giorno fa, ha fatto una caratterizzazione di Berlusconi accostandolo, per certi versi, a Gheddafi. Non so se si può fare un accostamento della specie, ma mi par di poter dire che l’eventuale unica differenziazione potrebbe essere nel fatto che Gheddafi esercita una dittatura strettamente personale, mentre Berlusconi, forse sentendosi “sfigato” per… l’esistenza della Costituzione, esercita indirettamente un regime dittatoriale attraverso il capitale. Insomma, quella di Berlusconi, non è democrazia, ma oligarchia che impone i suoi diktat attraverso i suoi mezzi personali e quelli degli amici. Ergo, una dittatura del capitale che tutto può, anche ..scilopotizzare.
Proprio per questo, mi vengono spesso in mente le parole di Giulio Andreotti citate all’inizio di questo breve intervento. Anzi, sono dell’avviso, che esse dovrebbero essere attivate democraticamente a breve, attraverso una corretta ed intelligente rivoluzione delle persone per bene. Che sono davvero stanche di pazientare…