In data 13 marzo 2009 veniva arrestato con ordinanza del GIP del Tribunale di Castrovillari, Rimoli Antonio

Interrogazione a risposta scritta 4-11199 presentata da

ANGELA NAPOLI
mercoledì 9 marzo 2011, seduta n.446
ANGELA NAPOLI. –

Al Ministro della giustizia.

– Per sapere – premesso che:

In data 13 marzo 2009 veniva arrestato con ordinanza del GIP del Tribunale di Castrovillari, Rimoli Antonio, reo confesso dell'omicidio della propria moglie, assassinata con sedici pugnalate tutte in zone vitali e, poi, sgozzata;

nell'ordinanza custodiale il GIP evidenziava che: «L'atteggiamento dimostrato dall'indagato nel corso dell'interrogatorio in cui non ha mostrato alcun segno di pentimento almeno di rincrescimento rifugiandosi viceversa nella reiterazione del risentimento nei confronti della vittima…»;

il tribunale del riesame di Catanzaro, con provvedimento del 26 marzo 2009, ritenuta la pericolosità della condotta del Rimoli, indice di una inclinazione a delinquere, ha ritenuto la custodia cautelare in carcere assolutamente necessaria;

detto provvedimento del tribunale del riesame non veniva impugnato sicché si costituiva giudicato cautelare sulla necessità della misura della detenzione carceraria a carico di Rimoli;

il GIP del tribunale di Castrovillari in data 18 novembre 2009 in sede di rito abbreviato, emetteva sentenza con cui riconosceva il Rimoli Antonio responsabile del delitto di omicidio pluriaggravato, negava le attenuanti generiche, e lo condannava ad anni 30 di reclusione;

il GlP del Tribunale di Castrovillari rigettava, altresì, l'istanza della difesa dell'imputato di sostituzione della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari; detto diniego non veniva impugnato sicché si costituiva sul punto ulteriore giudicato cautelare;

con sentenza del 23 novembre 2010 la corte d'assise d'appello di Catanzaro, ancora non passata in giudicato, lasciando inalterato il quadro processuale dei fatti, delineato dall'accusa, concedeva all'imputato del feroce uxoricidio le attenuanti generiche, e riduceva la pena al Rimoli a 15 anni di reclusione;

inoltre, nel mentre non era stata ancora depositata la motivazione della citata sentenza, in data 3 gennaio 2011, la corte d'assise d'appello di Catanzaro emetteva ordinanza, depositata il 7 gennaio 2011, con la quale sostituiva alla detenzione carceraria (la cui durata era stata addirittura dimezzata) gli arresti domiciIiari;

in data 15 dicembre 2007 Gianluca De Marco, di anni trentacinque, in Villapiana (Cosenza) assassinava la moglie di anni trentadue, inferendole 22 coltellate, e la figlioletta di quattro anni, con dieci coltellate; in esito al gravissimo episodio delittuoso il GIP del Tribunale di Castrovillari emetteva ordinanza di custodia cautelare in carcere per il De Marco;

con sentenza del 19 marzo 2009 Gianluca De Marco, colpevole del delitto di omicidio plurimo pluriaggravato, veniva condannato alla pena dell'ergastolo;

la corte di assise di appello di Catanzaro (presidente e giudice a latere nelle stesse persone della sentenza emessa il 23 novembre 2010 nei confronti di Antonio Rimoli), con sentenza n. 9/2010, pronunciata il 6 maggio 2010, escludeva l'aggravante della premeditazione e riduceva al De Marco la pena a 16 anni di reclusione -:

se non intenda assumere iniziative normative volte ad evitare, nel caso di delitti che presentano caratteristiche di così evidente efferatezza, effetti di riduzione della pena o regimi sanzionatori alternati che appaiono all'interrogante particolarmente in contrasto con diffusi sentimenti di equità e giustizia.(4-11199)

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