Il Federalismo ottiene la fiducia alla Camera: Calderoli propone una proroga

La Camera ha approvato la questione di fiducia posta dal governo sul federalismo municipale. I sì sono stati 314, i no 291, due gli astenuti. “La maggioranza – ha commentato il Premier Berlusconi- senza ammalati e missioni sarebbe arrivata a 322 deputati”. Berlusconi, ha preso parte al voto di fiducia ha suggelato il suo sì al provvedimento tanto caro alla Lega indossando un fazzoletto verde nel taschino della giacca come quello indossato da tutti i deputati del Carroccio. Il gesto del presidente del Consiglio ha suscitato grande entusiasmo tra i banchi della Lega, il premier è stato applaudito e ora si sta intrattenendo con gli esponenti leghisti. La Lega, per parte sua, ha sventolato in aula le bandiere delle Regioni del Nord al momento della proclamazione del risultato. Una performance subito censurata dal presidente di turno dell'assemblea, il Pdl Antonio Leone, che ha ordinato il ritiro dei vessilli e disposto una breve sospensione dei lavori della Camera.Soddisfatto il premier Berlusconi – Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si è detto soddisfatto per l'esito del voto di fiducia sul federalismo fiscale perché, al netto di malati e missioni, la maggioranza è a quota 322: “Sapevamo che ci sono persone in missione e due malati. Quindi siamo a 322″, ha spiegato ai giornalisti uscendo dall'aula di Montecitorio.”La perfezione non esiste”, ma quella sul fisco municipale “è una buona legge”. Parola di Umberto Bossi, che lo ha detto lasciando l'Aula della Camera dopo aver votato la fiducia al governo sul decreto legislativo. Il leader della Lega ha replicato al segretario Pd Bersani, che lo ha accusato di 'reggere il moccolo al miliardario': “C'è libertà di dire quel che si vuole, ma io al posto della sinistra avrei partecipato” alla riforma, “ma tanto passa anche senza i voti della sinistra”. I cronisti chiedono se questo voto del Pd precluda ogni ipotesi di alleanza o confronto futuri, ma Bossi è cauto: “Io non precludo mai niente… Ma certo si sono rovinati la faccia con la gente”. Una battuta anche per il leader Udc Casini: “Non è stato duro, è stato acido…”.Con il federalismo municipale, “otteniamo un primo grande passo” verso la riforma federalista del Paese. “Abbiamo già realizzato il demaniale, oggi facciamo il municipale e quindi approveremo il regionale. Arriveremo fino in fondo. Andremo avanti – ha sottolineato il capogruppo leghista – cercando ostinatamente di recuperare il dialogo ma determinati a realizzare la riforma, come scritto nel programma di questo governo. Caro Casini e caro Bersani, i numeri sono numeri, non sono le chiacchiere che fate voi”. E “i numeri sono lì a dire che con la cedolare si risparmia, che la pressione fiscale non aumenta affatto ma potrà diminuire. Che non tasseremo affatto la proprietà della prima casa: non c'è nessuna patrimoniale nè la reintroduzione dell'Ici che invece l'opposizione vorrebbe”. Al contrario, “ora i soldi rimangono sul territorio e i Comuni sono più responsabilizzati ed autonomi. Soprattutto sono più liberi: ed è sulla libertà che noi abbiamo sottoscritto il patto di governo”.Dopo un incontro con una delegazione del gruppo dei 'Popolari d'Italia”, il ministro Calderoli ha assunto l'impegno di proporre al Cdm di domani “un'iniziativa legislativa finalizzata alla proroga di quattro mesi del termine di scadenza della delega prevista dalla Legge 42” sul federalismo fiscale prevista attualmente per il 21 maggio. “Il ministro per la Semplificazione Normativa, fermo restando il rispetto dei tempi stabiliti per l'esame dei decreti legislativi già deliberati dal Consiglio dei Ministri, ha assunto l'impegno di proporre al governo, dopo l'approvazione definitiva del federalismo regionale e provinciale, un'iniziativa legislativa finalizzata alla proroga di quattro mesi del termine di scadenza della delega prevista dalla Legge 42/2009”.Pd: “Finalmente Calderoli ci dà ragione su proroga” – Francesco Boccia, deputato Pd e relatore del decreto sul federalismo regionale, apprezza l'annuncio della probabile proroga alla delega sulla riforma federalista annunciata dal ministro Calderoli, auspicando che essa servirà a migliorarne i contenuti e non sia solo strumentale agli equilibri di maggioranza. “Abbiamo chiesto da tempo – ricorda l'esponentde Pd – la proroga della legge delega sul federalismo fiscale: ci fa molto piacere che il ministro Calderoli ora ammetta questa esigenza e ci dia dunque ragione. Abbiamo però una forte preoccupazione: la proroga serve per migliorare il testo in un confronto ampio, oppure serve alla Lega soltanto per mercanteggiare con il gruppo dei Responsabili?”.La legge delega sul federalismo scadeva a maggio – Entro quella data erano ancora due i decreti attuattivi che dovevano vedere la luce e sui quali la Lega, con il motore Bossi-Calderoli a tutta forza, non intende transigere: sanità e fisco regionale. “Non ho remore – ha sottolineato Calderoli nel suo intervento di martedì alla Camera – a riconoscere che il percorso che abbiamo seguito su indicazione di Napolitano è stato corretto”. Con l'auspicio che aver dato retta al Colle consenta di lasciarsi “alle spalle” i contrasti e di tornare “al clima sereno e al confronto nel merito” che ha caratterizzato l'iter della riforma federalista nel primo periodo della legislatura. “Auspico – ha detto il ministro – che torni un clima di serenità per poter tornare a discutere nel merito e sono convinto che questo si potrà verificare quando la maggioranza nelle commissioni parlamentari competenti tornerà tale”. Ma “se questo non accade continueremo ad andare avanti con le spallate”, con l'avvertimento che però “a furia di spallate qualcuno si lussa perché tanto Berlusconi al governo va avanti”.Berlusconi era fiducioso – Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a poche ore dal voto di fiducia sul federalismo municipale aveva ostentato sicurezza ribadendo, in un messaggio scritto per la nascita della fondazione Rivolta Ideale, che dopo l'uscita di Fli “la maggioranza è meno numerosa ma più coesa di prima”. Il premier si è rivolto alle associazioni di matrice missina riunite in Rivolta ideale, associazioni, scrive il Cavaliere, “che non hanno mai rinnegato né tradito la propria storia e i propri valori e, a differenza dei pochi transfughi passati all'opposizione, continuano a contrapporsi con onore alla sinistra erede del comunismo e a sostenere il nostro governo del fare. La maggioranza – ha insistito il premier – anche se meno numerosa, è più coesa di prima e ci consentirà di completare entro il termine naturale della legislatura il programma di riforme approvato dagli italiani, soprattutto il federalismo fiscale, la riforma costituzionale della giustizia e quella delle intercettazioni, il rilancio dell'economia, del Sud e delle grandi opere strategiche”.”L'Italia non ha bisogno di questo federalismo – sottolinea Formisano -. Avrebbe, invece, bisogno di un federalismo solidale che valorizzasse l'etica della responsabilità dei pubblici amministratori e costringesse i cattivi amministratori a non essere più votati dalle proprie comunità. Questo non si ottiene con la fiducia che il Governo ha posto, temendo di non trovare più i numeri della maggioranza. Le grandi riforme non si fanno in questo modo”.02 marzo 2011Redazione Tiscali

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