Gentile Miriam,
non volevo affatto offenderla, non mi pare che lo abbia fatto e comunque se le ho dato questa impressione le assicuro che non era affatto mia intenzione. L'ho anche sinceramente ringraziata più volte.
In quanto al suo ultimo quesito mi sembra che lei sia molto brava a prospettare questioni estreme. Questa sua ultima mi ricorda le discussione che facevano i tomisti che si domandavano quanti angeli potessero ballare sulla cruna di un ago. Almeno loro discutevano di angeli.
Non mi fraintenda ma di questioni simili a quelle da lei prospettate sono pieni i film americani che inneggiano alla guerra o che ci deliziano con le storie di serial killer o altre mostruosità varie di cui sono pieni le tv di sky e che girano anche sulla RAI e Mediaset.
Non so quale sia la sua realtà, ma io credo che la realtà virtuale prospettata dai media non sia realtà e ragionare sulle ipotesi estreme che i media americani ci propongono, sdoganando e rendendo abituale l'omicidio, non ci aiuta a fare alcun passo avanti per cambiare la società. Ed a questo cambiamento che dovremmo dedicare le nostre forze.
Cordiali saluti
Giovanni Sarubbi
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Caro direttore, lei mi delude. Le trascrivo l'ultima parte del mia lettera, così, rileggendola con attenzione, si renderà conto che le mie argomentazioni niente hanno da spartire con la discussione dei tomisti. Eccola:
“Gesù Cristo predicava contro ogni forma di violenza, però evidentemente si rendeva anche conto che esortare gli uomini del suo tempo a liberarsi delle armi era irrealistico. Infatti, a Simone Pietro che con una spada mozza un orecchio al servo del sommo sacerdote, dice: “Metti la spada nel fodero. Non dovrò bere il calice che il Padre mi ha dato?”. Non gli dice di gettare via la spada, e il motivo addotto per metterla via è che lui deve portare a termine la sua missione. Del resto, non so come avrebbe reagito Gesù, se qualcuno avesse messo le mani addosso alla madre. Quando parlo di legittima difesa, mi riferisco soprattutto alla difesa degli altri, dei deboli, degli innocenti”.
Ho parlato di legittima difesa, la quale può comportare anche il ricorso alla violenza. Lei ancora una volta ha eluso il problema. Il “caso estremo” serviva solo ad indurla a rispondere. Ma lei non ha risposto. E del resto, non è obbligato a farlo.
Un saluto cordiale
Miriam Della Croce