RIFORMARE LA GIUSTIZIA, MA PER FARLA FUNZIONARE NELL’INTERESSE GENERALE

L’Italia dei Valori propone interventi tali da incidere sull’organizzazione della Giustizia e sul complesso delle norme procedurali. Sul piano strutturale, prevediamo di introdurre ampie forme di azioni collettive a tutela dei diritti; di utilizzare l’informatizzazione dei processi per quanto riguarda le notifiche, le copie degli atti, le verbalizzazioni e la celebrazione degli stessi processi; di aumentare l’organico dei magistrati nelle regioni a più alta incidenza criminale, creando incentivi che ne favoriscano anche la mobilità; di vietare ai magistrati consulenze e arbitrati; di rafforzare la normativa sulla cooperazione giudiziaria internazionale, sulle rogatorie e sulle assistenze giudiziarie dirette tra le magistrature dei vari Paesi; di istituire la figura del Pubblico Ministero Europeo del quale venga garantita indipendenza e autonomia; di prevedere che le nomine dei magistrati nelle strutture europee di collegamento avvengano tramite concorso, sganciandole così dal gradimento politico.

Quanto agli interventi di sistema, proponiamo di: semplificare il processo civile prevedendo maggiori possibilità conciliative e di ampliare i poteri dell’ufficio del Giudice, per completare ogni grado di giudizio nell’arco di un anno; di eliminare nel settore penale e civile le norme che introducono inutili formalismi che rendono sempre più lontana nel tempo la decisione, prevedendo anche filtri di buon senso per il ricorso in Cassazione; di stabilire la sospensione della prescrizione dei reati dopo il rinvio a giudizio; di introdurre l’applicazione della pena dopo il secondo grado di giudizio, per aumentarne la certezza e velocizzare i processi penali; di inasprire il regime carcerario per i mafiosi anche attraverso l’utilizzazione di talune strutture carcerarie; di modificare la legge che prevede la punizione del voto di scambio in modo da renderla effettivamente attuabile e, quindi, più incisiva; di varare norme e controlli per garantire la trasparenza nelle politiche di assegnazione dei fondi pubblici italiani ed europei; di rendere moderno ed efficiente il sistema penitenziario.

Sono già stati approvati quattro nostri importanti disegni di legge in materia di giustizia: l’istituzione della Banca dati del DNA, la disciplina del prelievo coatto dei profili genetici, la ratifica della Convenzione internazionale contro la pena di morte e quella riguardante la lotta alla corruzione. Altre norme che abbiamo proposto sono state respinte dalla maggioranza, che subito dopo però se ne è appropriata, a volte peggiorandole, dimostrando la propria mancanza di progetti: l’inasprimento del 41-bis, le competenze della Procura Nazionale Antimafia, l’accelerazione del processo civile e della mediazione delle controversie, l’inasprimento delle sanzioni per alcuni reati e la priorità della misura cautelare in carcere per gravi delitti. Una Giustizia più snella, dotata di maggiori risorse e di un’organizzazione più efficiente, può essere realmente amministrata in nome del popolo: ovvero, nel suo esclusivo interesse e non della casta dei politici.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy