Reset Tunisia Emergenza Notizie Libertà  da Facebook


La Musica non ha bisogno di Traduzione e neanche certe Immagini di essere spiegate. Nella notte è arrivato un video, tra tante notizie, tante. Il video si intitola Reset Tunisia. Un omaggio anche al nostro blog, che partecipa di ciò che accade nel mondo. Alle percussioni Mohamed Ben Hammouda, tunisino da molti anni in Italia. Grafica e cura del video di Francesco Bellone: contaminazioni tra due Paesi, tramite il Web e la realtà, come per me averli conosciuti su Facebooke, andando oltre. E’ da più di un mese che si apprende grazie a internet, alle notizie on line e spesso a giornaliste donne che ad esempio in Tunisia, continuano arresti e scomparse di blogger rapper giornalisti e dissidenti: Reporters Without Borders, per dirla in inglese.

Al 17 gennaio, da Tripoli: “E’ di almeno quattro morti il bilancio degli scontri di ieri tra manifestanti antigovernativi e polizia ad Al Baida, nell’est della Libia. Lo riferiscono siti di opposizione e Ong libiche.Questa è un’analisi dalla Tunisia: “E’ passato un mese dall’inizio della rivolta. Esattamente un mese dopo il suicidio del giovane Mohamed a Sidi Bouzid, in Tunisia il primo ministro ha annunciato il nuovo ‘governo di unità nazionale’, l’esecutivo che inaugura l’era post-Ben Ali tra conferme, aperture e con molte promesse. Ai tunisini oggi è stata promessa “totale libertà di informazione” e la scarcerazione di tutti i detenuti politici. Verrà abolito il ministero dell’informazione, che era fautore della censura. Poi l’intenzione di aprire inchieste su chi possiede ricchezze ‘dubbie’ ed è sospettato di corruzione. Quindi la legalizzazione di tutti i partiti e della Lega per la Difesa dei Diritti Umani. La rivolta ha un potenziale effetto domino in Algeria, in Egitto e in Mauritania. In Algeria è salito a 6 il numero delle persone che hanno tentato emulare Mohamed. Uno in Egitto, un altro in Mauritania.”
Poi cercando e trovando un’ immagine appropriata a questo pezzo, ho trovato un articolo molto interessante Qualcuno potrebbe dire che sono libera… (tutto è possibile) – work in progress e all’interno, tra altri, ancora un video, amazing Students in Tunis arranged themselves to …, era il 12 gennaio: ” mostra un bel sit in di studenti ripreso dall’alto: gli studenti hanno formato la parola LIBERTA’ in arabo”. Racconta anche: “Ma la rivolta continua sul web! In queste ultime settimane, gli internauti tunisini sono stati travolti da una tempesta di informazioni, hanno postato su facebook tutti i video e gli articoli riguardanti gli avvenimenti legati a Sidi Bouzid. Lo slogan “Condividere ci salverà” è diventato una regola. La Tunisia è uno dei 5 paesi che ha una censura fortissima in internet. Sono bloccati i siti dell’opposizione, i siti di difesa dei diritti umani, i siti di informazione dissidente, e certi blog. Questa settimana sono arrivati a bloccare anche pagine facebook o rendere impossibile postare video e sono stati bloccati i proxy che consentivano di ovviare alla censura. Ma internet non si può fermare.”

Intanto , Valentina Baruda Perniciaro, scrive dal Cairo, Le donne di Piazza Tahrir : “Scusateci, abbiamo pensato per una vita intera che voi eravate nemiche del popolo egiziano e musulmano. Scusateci se non abbiamo capito che siamo una cosa sola, anche se diversi!” E’ stata una delle frasi più ripetuta nelle giornate e notta di Piazza Tahrir. Chissà che colpo per un islamico integralista, per un componente della Fratellanza Musulmana, trovarsi a vivere una rivoluzione (qui, chi è più abituè della politica parla di Intifada e non di Thaura “rivoluzione…giustamente) così spontanea e soprattutto stracolma di donne.Per notti e giorni interi uomini e donne, velate e non, hanno dormito fianco a fianco per terra, hanno rischiato la vita, si sono divisi le pietre da lanciare per difendersi… e queste sono le loro continue scuse, sia degli esponenti che della gente che ti ferma a parlare per strada. Mai nessuno avrebbe immaginato ci fossero tutte queste donne in Egitto, te lo dicono gli uomini con visi felici ed increduli…sono tante, sono tutte bellissime, sono diverse. C’è stato di tutto in piazza Tahrir…gli uomini dalle barbe maomettane, integralisti sunniti, hanno dovuto convivere con quelle che hanno sempre considerato puttane, serve dell’occidente: da loro invece sono stati ricuciti, da loro hanno preso volantini, accanto a loro e ai loro capelli sciolti hanno dormito e rischiato la vita. Questa è la più bella delle rivoluzioni che ho visto in queste ore egizie: le donne guardano dritte negli occhi, le donne prendono i megafoni e urlano, le donne alzano la voce e soprattutto ridono. C’è una forte riappropriazione della propria libertà, in tutti i campi. Questo è un popolo che non ha mai potuto parlare, ballare, bere e giocare, nè tantomeno organizzarsi e fare politica: è un popolo che nella sua millenaria storia ha vissuto solo oppressione e repressione. Ora hanno cacciato via tutte le divise… ora si riuniscono, creano movimenti e partiti, non mollano le strade, non mollano le rivendicazioni nei posti di lavoro…non mollano. E come si potrebbe tornare indietro…ormai la libertà la stanno assaggiando, gli sguardi di un intero popolo sono cambiati. Ora qui arrivano solo i megafoni e le urla, gli slogan e i clacson festanti e in teoria tra 2 ore inizia il coprifuoco! Belli e soprattutto BELLE!! Buon lavoro, che non state che all’inizio! Niente foto che tempi e connessione non me lo permettono, ma tanto vi bombarderò di scatti, solo un po’ di pazienza”.

Dall’Ansa apprendo il 17 gennaio che “Almeno tre persone sono morte la notte scorsa, quando le forze dell’ordine sono intervenute per disperdere i manifestanti accampati in piazza a Manama, capitale del Bahrein. Almeno altre 50 sono rimaste ferite, delle quali una decina in modo grave”, spiega un portavoce del movimento al-Wefaq. Le forze di sicurezza hanno forzato l’evacuazione di piazza delle Perle, dove, da 4 giorni, migliaia di manifestanti chiedono “la caduta del regime” della dinastia sunnita dei Khalifa.” Per i Consigli di viaggio Bahrein, nessuna variazione al 17 gennaio e in valutazione sommaria rimane: “È da considerare che la situazione può peggiorare repentinamente, a causa della situazione delicata in tutto il Medio Oriente. Non è da escludere neppure l’eventualità di attacchi terroristici. La rubrica terrorismo e sequestri rende attenti ai pericoli del terrorismo. Prima e durante il viaggio informarsi tramite i media in merito all’evoluzione più recente della situazione nel Paese ed evitare manifestazioni di qualsiasi tipo.”
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Facebook vale 50 miliardi di dollari e non lo dico io ma Il Sole24 ore e sbarcherà in Borsa con tutti i nostri profili, che sono loro. Sono proposte che vi faccio, da ascoltare e guardare. C’è poco da rallegrarsi di quale Stato governi, quì e là, ma la gioia può essere impressionante, come scrisse l’ amica Luisa Di Gaetano nel 2009 da Montevideo. ” Slogan …(se questo non è popolo, il popolo dov’è?, per citarne uno che mi piace particolarmente) insomma una marea umana che ballava cantava rideva si abbracciava. Nessun fondamentalismo, solo gioia Impressionante.” Quanto ci costa non sapere, ignorare? Spero che il video Reset Tunisia, con il resto, decolli. Libertà in tutte le lingue. Grazie.

Doriana Goracci


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