Come viene trattato ancora l’ emigrato italiano in Svizzera nel 2011

La Comunità italiana è stata invitata l’ 11.02.2011 al GOI di Glattbrugg per una serata informativa su temi scottanti.

“Finalmente” ci diciamo noi del CDF si parla di noi “spine” nel fianco della bella comunità d’emigrazione di Zurigo così appassionatamente addormentata e dimentica del passato dei lavoratori italiani. Finalmente questa bella Comunità e i loro audaci responsabili si sono presi la briga di parlare di questa spina nel loro formoso fianco. Il prospettino della serata proclama una serata dedicata appunto a temi scottanti. E cosa c’è di più scottante se non il fatto oramai noto occorso a noi proletari italiani in quel di Zurigo.

Siamo seduti nell’ultima fila con i nostri fazzoletti blu mariani presi in prestito dalle Missioni cattoliche italiane. Siamo Italiani DOC vestiti di un colore blu del cielo e la voglia di sentir parlare di valori veri. Il colore è causale forse determinato dalla provvidenza perché sono i fazzoletti che la Missione cattolica usa per i viaggi di pellegrinaggio. Mi ricorda il caso di un certo eroe nostrano che in mancanza di fondi prese 1'000 camice rosse di un compagno macellaio per liberare una nazione e che in cambio gli hanno barattato la propria città di provenienza. Colori e simboli che un tempo mossero la gente a liberare paesi e mondi per amore di una giustizia che oggi non c’è più. Siamo seduti nell’ultima fila della sala GOI e ascoltiamo i ricordi dell‘Italia liberata 150 anni fa. Che combinazione ! Siamo fiduciosi, ci illudiamo, che sentiremo discorsi politici intrisi di programmi e obiettivi importanti.

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