L’ACQUA E’ UN DIRITTO DI TUTTI, NON IL PROFITTO DI POCHI

Oggi pomeriggio, a Rotonda, in provincia di Potenza, parteciperò a un’iniziativa dal titolo significativo: “L’acqua è un diritto di tutti, non il profitto di pochi”. Ed è proprio nel titolo dell’incontro il punto dirimente. Noi consideriamo l’acqua e la sua gestione un diritto, altri un’occasione di profitto. Nel primo caso non c’è alcuna possibilità di guadagno, e se anche ci fosse un attivo questo, gestito dai comuni, resterebbe comunque in mani pubbliche, ossia al servizio della comunità per eventuali investimenti in altri servizi sociali. Nel secondo caso, il profitto è un obbligo in quanto il privato non può certo rimetterci. Un profitto che si può ottenere in due modi: con una gestione al risparmio, e dunque a bassa sicurezza dell’intero sistema idrico, oppure con un aumento delle tariffe a carico dei cittadini-utenti. Ma stiamo parlando di un bene primario e, dunque, come è scritto nel programma del nostro partito, “l’acqua è un bene pubblico che deve essere sottratto al mercato”.

Badate, la nostra non è una pura enunciazione di intenti né una battaglia ideologica. L’acqua pubblica è diventata una delle principali battaglie dell’Italia dei Valori, tanto che abbiamo speso energie e risorse per raccogliere le firme,insieme ad altri comitati e associazioni, per un referendum abrogativo che si terrà in primavera insieme ad altre due sacrosante richieste di abrogazione, legittimo impedimento e nucleare.

Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito alla privatizzazione di moltissimi servizi, effettuata, a mio parere, senza badare troppo a cosa si privatizzava. Insomma, un’operazione fatta in maniera un po’ azzardata tanto che, tra tante cose positive, è stata privatizzata anche la gestione dell’acqua. Si è trattato di un fenomeno non solo italiano, ma oggi stiamo assistendo a una inversione di tendenza. Molte città, anche grandi, soprattutto all’estero, stanno tornando sui propri passi e hanno capito che un servizio del genere non può essere gestito né da privati né da società miste. Parigi è l’esempio emblematico di una grandissima città che è tornata sui propri passi, ma l’Italia dei Valori è convinta che sull’acqua qualsiasi intervento privato debba essere vietato per legge.

Insomma, abbiamo il dovere di fermare lobby e multinazionali. Abbiano l’obbligo di fermare i soggetti estranei agli interessi locali. Per questo quello di oggi a Rotonda è solo uno dei tanti incontri in cui parlerò di acqua. I cittadini hanno il dovere di essere informati perché in primavera, speriamo in concomitanza con le elezioni amministrative per risparmiare tempo e denaro, possano in coscienza esercitare il proprio diritto di votare contro chi vuole gestire l’acqua solo per guadagnarci.

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