In viaggio con Luisa di Gaetano tanto pe’ cantà  i Remedios di Sempre


Tanto pe’ cantà: Alla Casa Internazionale delle Donne a Roma, Palazzo del Buon Pastore Via della Lungara 19, venerdì 11 febbraio 2011 alle ore 18. 00, ci sarà l’ “inaugurazione della mostra LUISA DI GAETANO. APPUNTI DI VIAGGIO N.1 mostra fotografica retrospettiva La mostra nasce zigzagando a ritroso nel vasto archivio di Luisa Di Gaetano, fotografa, attrice e burattinaia. E’ il primo passo di un percorso tra i luoghi, gli eventi e i volti osservati da una donna che ha raccontato gli incontri con il linguaggio visivo. a cura di Annalisa D’Angelo e Ippolito Simio Digital artist Paolo Lecca e Cristina Vatielli Stampe Salvatore Marinoni – Studio 2080 la mostra sarà visitabile fino a venerdì 11 marzo 2011″

Proprio vicino a quelle Mantellate, carcere femminile romano (ma che parlamo a fà…) che è diventato anche CIE di Ponte Galeria, a Roma e i Muri, non li abbiamo mai amati…Uso a ragione il plurale.

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/gallery/77/tra la festa.jpg

foto di Luisa Di Gaetano

Ho copiato interamente l’invito, avevo in mente quell’11 febbraio, in qualche spazio della mente e del ricordo, sempre presente. Chi è Luisa? Riporto un articolo scritto dal Paese delle Donne, per mano di Giovanna Romualdi.

Ciao Luisa Qualcuna delle foto che da anni aprono in testa questa nostra home page ci è stata regalata da Luisa Di Gaetano, altre foto e altre sue parole ci hanno accompagnato in questi anni di lavoro attraverso “il foglio del paese delle donne” e “il paese delle donne on line”, ma soprattutto oggi mi è davanti il suo volto impegnato ma sorridente nelle manifestazioni o in tante occasioni di incontro nel giardino e nei corridoi della Casa internazionale. Certo tutto questo ci rimane così come ci restano le tante foto della occupazione della Casa delle donne a via del Governo vecchio di cui sono tappezzate le pareti della attuale Casa internazionale a via della Lungara. Ha lasciato detto di fare festa dopo la sua morte, peraltro arrivata in tempi brevissimi dopo una malattia di pochi mesi. Ed una “festa” sarà organizzata a giorni ma, senza piangere, non potremo non esprimere il nostro rimpianto. “Luisa Di Gaetano con leggerezza se ne è andata” ha scritto Doriana Goracci e alle sue parole di amica rinviamo perché mi sembra che restituiscano bene il suo “sguardo critico”.
Tornando all’amica, riporto anche un commento all’articolo che vi ho menzionato interamente, che racconta di altre donne, lei compresa e mi sembra molto significativo: ” 4 gennaio 10:08, di Marina Pivetta Ho conosciuto Luisa più di trenta anni fa. Era da poco nato Quotidiano Donna io ero incinta di Paola, dopo due anni sarebbe nato anche il figlio di Luisa, Toto. A quei tempi assieme ad un’altra fotografa, Gabriella Mercatini, a Manuela Fraire, a Dacia Maraini e a Valeria Moretti che ne era l’ispiratrice abbiamo pubblicato “Il mio segno e la mia parola”. Un volumetto che raccoglieva tutti i graffiti che ricoprivano le pareti di quella prima Casa delle donne a Roma. Sono stati momenti di lavoro e di amicizia molto intensi. Vita, politica e culture in Luisa erano una cosa sola. Luisa era presente non solo nel movimento delle donne, ma anche nell’impegno sociale. La ricordo nelle lotte per un asilo nido allora non previsto a Roma. Con i nostri figli occupammo allora, l’area e gli edifici del San Gregorio al Celio e ci battemmo con tutte le nostre forze per ottenere quei servizi sociali di qualità (asili nido e scuole materne) insufficienti o del tutto assenti allora come oggi. Luisa non ha mai smesso di esprimere il bisogno di una politica cretiva dove il pensare e il fare continuamente interagivano anche nelle coerenze personali. Era capace di inventare sempre nuovi linguaggi, come quello dei burattini. Con questi suoi personaggi, parola, gesto e immagine si sono intrecciati in una continua invenzione capace di ridisegnare i sogni. Sogni che possono diventare realtà solo praticando, come ha sempre fatto Luisa, “La bella politica ”parafrasando il titolo del libro di Marisa Ombra.”

Stanotte non mi davo pace e ricordavo che da qualche parte Luisa aveva scritto, senza foto inviate, disarmante per la gioia che aveva provato e mi pregò di inoltrare un messaggio e l’ho ritrovata a darci forza, con quella sua leggerezza profonda e immediata come uno scatto, da Sostenibile leggerezza di una Guardona. E’ un commento, a un articolo di Gennaro Carotenuto: lei era a Montevideo ed era il 2 dicembre del 2009. Lei, care amiche e amici che viaggiate in queste giornate sempre più critiche di manifeste azioni, credo che continua a dirci di imparare a volare…:” Gioia impressionante è una cura contro la depressione del nostro vecchio continente”

Dedico quanto ho scritto e riportato a chi lotta e resiste.

Doriana Goraccihttp://4.bp.blogspot.com/_yUP32GGlR-o/TShVBJXhEqI/AAAAAAAABe8/4jhZnST6nbY/s400/luisa-di-gaetano.jpg

Tanto pe’ cantà…La voce è poca ma ‘ntonata, nun serve a fà la serenata, ma solamente a fà in magnera de famme un sogno a prima sera, chiamateli Remedios…El sol en tu frente y en la sonrisa, blanca orguidea, alma y paloma y la alegría, tú cantas consuelo, tú cantas esperanza, tú cantas remedios espera que un día yo pueda decirte: “te quiero, pequeña, chiquita, preciosa, hermos, piccola, piccola, piccola, piccola, pico, pico, pico…”

Uruguay, America latina: Pepe Mujica presidente, “il mondo alla rovescia”
Commento: Doriana Goracci 2 dicembre 2009 09:39 da Luisa Di Gaetano.
“Ieri, domenica 29 novembre, Pepe Mujica è stato eletto presidente della Repubblica dagli uruguayani con 53% dei voti contro il 43 della destra e il resto scheda bianca. Un presidente che è stato tupamaro, durante la dittatura in carcere duro per 20 anni. Uscito dal carcere si è messo a coltivare fiori. La politica nell’ambito del frente amplio lo ha piano piano coinvolto e a 74 anni è il primo presidente “terrorista” come lo definiva la destra. E ora i giovani, i sopravvissuti alla dittatura, i figli degli scomparsi e gli intellettuali democratici e i lavoratori lo hanno voluto come loro rappresentante. Ho avuto la fortuna di assistere allo scrutinio seguito al ballottaggio a di compagni (sì, qui si usa ancora questa parola) che sono sopravvissuti alla dittatura. L’emozione, la gioia (pensiamo a chi non c’è più e a chi ci ha permesso tutto questo) le lacrime di commozione – anche le mie. Il F A aveva come slogan:DIFENDERE L’ALLEGRIA, LA CULTURA PER UN POPOLO DI PRIMA CATEGORIA Non vi sembra marziano da quella parte del mondo? Appena avuta la certezza della vittoria dichiarata tra i denti dal rappresentante della questura – siamo scesi in piazza a festeggiare, anzi sulla rambla già strapiena di gente. Ciascuno con la sua bandiera del frente grande piccola, enorme. Chi con i tamburi, chi con le bottiglie di birra, chi con il vino. Famiglie con bambini piccoli sulle spalle, giovani che ballavano e gridavano slogans ripresi poi da tutti (se questo non è popolo, il popolo dov’è?, per citarne uno che mi piace particolarmente) vecchi, insomma una marea umana che ballava cantava rideva si abbracciava. Nessun fondamentalismo, solo gioia Impressionante.
E‘ arrivata una specie di tromba marina che strappava bandiere e ombrelli, ma nessuno se ne andava, abbiamo seguitato a saltare, ballare e cantare bagnati fino alle mutande. Un bel vento ha asciugato per un po’ i vestiti e via tutti per la strada deputata dei cortei. Un interminabile sfilata che per ore ha camminato per Montevideo fino a notte alta. Chi si riconosceva si abbracciava, spesso con le lacrime E‘ ricominciata la pioggia (fascista) ma nessuno si è riparato.
Incredibile. Oggi neanche un raffreddore. Pazzesco. Che grande regalo mi ha fatto questa città e gli amici che la abitano. Vi scrivo queste notarelle per dividere con voi l’avvenimento. Non ho fatto una foto, volevo partecipare e la macchina fotografica sarebbe stata un diaframma. Tra l’altro me la sarei giocata con quell’acqua e quel vento. Amici cari, questo piccolo grande paese che ha più scrittori per abitante di tutta l’america latina (é vero che sono pochi, ma quanto sono colti, simpatici, gentili, chiacchieroni, impiccioni, generosi) è una cura contro la depressione del nostro vecchio continente. Esagero? Bah, a me fa tanto bene alla salute mentale! Un abbraccio a tutti voi. Luisa Di Gaetano, fotografa e pupara…n.d.r.)

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy