“E’ davvero avvilente constatare che proseguono, da parte dei contrari al processo breve, operazioni di totale mistificazione della realta’”.
Lo ha affermato il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, che e’ intervenuto sulla ripresa della discussione sul provvedimento del processo breve. “Dunque, se passassero le norme sul processo breve, per i reati meno gravi (sotto i 10 anni di pena) i tre gradi di giudizio potrebbero comunque durare sei anni e mezzo circa; per i reati piu’ gravi (sopra i 10 anni di pena), sette anni e mezzo; per i reati di terrorismo e mafia, infine, la durata dei tre gradi sarebbe di ben 10 anni prorogabili di un terzo. Come si vede, si tratta di tempi che solo in Italia si puo’ avere il coraggio di definire ’brevi’. Si tratterebbe certamente, per merito del Governo Berlusconi, di un primo atto di civilta’, a fronte di una durata che resterebbe comunque ancora troppo lunga rispetto ai migliori standard occidentali. Ma in ogni caso dire che sono pochi sei anni e mezzo, sette anni e mezzo, o addirittura piu’ di dieci anni per un processo, significa essere totalmente scollegati dalla realta’, e non comprendere che proprio la questione dei tempi inaccettabilmente lenti della giustizia incide sulla carne viva di milioni di italiani”.