Tragedia in campo nomadi, quattro piccole vittime della malapolitica

La redazione IDV

Raul Mircea, Fernando, Sebastian e Patrizia non potranno più riabbracciare i loro genitori. Durante il sonno le fiamme hanno tolto loro il respiro e stroncato le quattro giovani vite. Si tratta dei fratellini rom, rispettivamente di 4, 5, 11 e 8 anni, che ieri sera, intorno alle 20.30, hanno perso al vita in un rogo divampato nell’insediamento abusivo di via Appia Nuova, in prossimità del circolo golfistico dell'Acquasanta.
Nella baracca abitavano in sette: tre adulti sono stati rintracciati due ore dopo la tragedia, in stato di shock. All'esterno dell’abitazione di fortuna c'erano i genitori, che non sono riusciti a intervenire contro le fiamme, forse sprigionatesi da un tizzone rimasto acceso nel braciere. A quanto riferito da alcuni abitanti dell'insediamento, i bambini erano stati lasciati soli nella baracca.Questi bambini sono morti nell’indifferenza delle istituzioni, colpevoli di aver consentito alle loro famiglie di vivere in situazioni precarie, al limite della dignità umana. A che punto è l’attuazione del Piano Nomadi? Lo scorso autunno era stato presentato dal sindaco Gianni Alemanno al ministro dell'Interno Roberto Maroni, e prevedeva la creazione di dieci nuovi campi regolari per dare accoglienza a circa seimila persone.

Perché allora, dopo l’altro tragico episodio del campo rom della Muratella, si permette ancora queste persone di vivere in spazi abusivi e senza garanzie? “Dov'è il controllo del territorio tanto sbandierato? E il piano di rimpatrio degli irregolari?”, chiede Vincenzo Maruccio, segretario regionale dell'Italia dei Valori Lazio, che continua: “Oggi Alemanno invoca poteri speciali, mentre non è stato in grado neanche di usare quelli ordinari. Quello che emerge ancora una volta da questa tragedia è l'incapacità di governare la città. Il resto sono chiacchiere che preferiremmo lasciassero il posto ad un silenzioso dolore”.

“La politica delle ingiurie e delle accuse reciproche non solo non paga, ma non risolve il problema. Quattro bimbi morti è una sconfitta per tutti”. Così ha commentato il senatore dell’Italia dei Valori, Stefano Pedica che oggi ha incontrato il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro. “Ho chiesto – ha aggiunto Pedica – la nascita di un tavolo con tutte le forze politiche per trovare quanto prima una soluzione e far si che simili tragedie non avvengano mai più. Mettere in campo politiche che ostacolino il nascere di insediamenti abusivi, battere sui censimenti, incrementare l’intervento delle associazioni. Questa giornata è una giornata di lutto nazionale, questi bambini sono figli nostri, nati sul suolo italiano, frequentavano scuole italiane. Il dibattito dalla capitale rimbalza al governo, servono fondi. L’emergenza rom va affrontata con criteri che non siano dettati dall’emergenza o ancor peggio messi in campo dopo il verificarsi di tragedie come quelle della scorsa notte. Responsabilità politica quindi, serve un dibattito dove tutte le forze della politica, da destra a sinistra , dialoghino al fine di trovare una piattaforma comune – ha concluso il senatore Idv – che affronti una volta per tutte la questione dei rom. Politiche di contrasto al fenomeno degli insediamenti abusivi”.

Niccolò Rinaldi, capodelegazione Idv in Unione europea, pone l’accento sulla “cultura che vede i rom ghettizzati, privi non solo di condizioni minime di accoglienza ma anche di una politica d'inserimento”. Rinaldi spiega che i nomadi “vengono rifiutati, tanto da lasciarli vivere in baracche incivili. Queste sono sfide conosciute da buona parte dell'Unione europea che, peraltro, mette a disposizione risorse utilizzabili per aiutare gli enti locali all'inserimento dei rom ma – conclude l’eurodeputato – in questo rogo muore anche un'idea di appartenenza all'Europa”.

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