Svuota bugie

“Se vuoi perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche voi.” (Matteo 6,14)

Il provvidimento “svuotacarceri” che permette, solo a chi è stato condannato per alcuni reati, di scontare l’ultimo anno di pena agli arresti domiciliare non sta funzionando e i carceri continuano a riempirsi di “pattumiera sociale”.
Eppure verso questa legge i soliti politici, per consensi elettorali, avevano sparato le solite bugie: “ Indulto mascherato “.
E i soliti giornalisti, uno per tutti, Travaglio, che hanno costruito carriere con “ Tutti dentro” avevano abbaiato le solite menzogne: “Indulto insulto”.
Pretendere che extracomunitari, barboni, tossicodipendenti, emarginati, che sono la maggioranza della popolazione detenuta in Italia, scontino fino all’ultimo giorno di galera è follia.
Ricordo a questi politici e giornalisti che probabilmente molte di queste persone, anche se colpevoli e con fedina penale sporca, hanno ancora l’anima pulita.
Il modo con il quale uno Stato di diritto si comporta con i delinquenti dimostra s’è migliore o peggiore di loro.
Ricordo a questi politici e giornalisti che si può essere violenti anche con le buone maniere, soprattutto quando lo si fa per avere l’opinione pubblica dalla propria parte.
Il carcere così com’è, invece di recuperare, esclude ed emargina e fa uscire persone ancora peggiori di come sono entrate.
Ricordo ai forcaioli di destra, di sinistra e di centro che nel detenuto bisogna fare emergere la colpa e non la sofferenza, perché la colpa ti fa diventare colpevole, invece la sofferenza ti fa diventare innocente.
Ricordo alle vittime dei reati che la giustizia come vendetta genera odio e male, invece la giustizia come verità genera amore e perdono per gli altri e per se stessi.
Ci sono persone “buone” che pensano di essere persone perbene, perché non uccidono e non rubano, ma non sanno, o fanno finta di non sapere, che si può rubare in tanti modi.
Si può uccidere la speranza, si può rubare il futuro e si può fingere di essere onesti per continuare a essere cattivi.
Ricordo agli uomini di buona volontà che il colpevole, il cattivo, il criminale per cambiare e guarire ha bisogno di aiuto, passione, amore sociale e non di sofferenza, isolamento, sbarre e cemento armato.
Ricordo a tutti che per svuotare le carceri bisogna svuotare soprattutto il proprio cuore dall’odio.

Carmelo Musumeci
Spoleto, gennaio 2011

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