Regina margherita. Il mito della modernità  nella Napoli postunitaria

iniziativa

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Napoli si prepara alle celebrazioni del 150° dell'Unità Italiana aprendo al pubblico le sale auliche di Palazzo Reale, presentate in un inedito percorso storico e multimediale, con la prima nazionale della mostra Regina Margherita.

All'interno delle importanti iniziative, presentate per festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia, Napoli si propone sul panorama italiano con l'inaugurazione, in prima nazionale, della grande mostra su Margherita di Savoia prima Regina d'Italia (che successivamente si sposterà nella Villa Reale di Monza, grazie alla collaborazione con Regione Lombardia, per concludere a Torino.
La Regina verrà qui raccontata non solo negli aspetti della sua vita, ma anche come simbolo di una Italia che cambia nel nome della modernità e del progresso, di cui Margherita diventerà icona popolare. Saranno ripercorse le tappe fondamentali della sua vita che raccontano, al contempo, la storia di una nazione: dal matrimonio con Umberto e il suo ruolo nell'acquisizione del consenso della monarchia, alla nascita del figlio, dall'attentato di Passanante e dalle crisi di un paese in rapida unificazione, allo svilupparsi del gusto “margherita” nella moda e nella società, dal mecenatismo culturale nelle arti al forte interesse per le questioni sociali femminili, per l'alfabetizzazione.
Un'ampia sezione verrà data al “mondo nuovo” ormai alle porte che, con il progresso della scienza e della tecnologia e le nuove invenzioni che renderanno il mondo mai più uguale a prima, esprime tutte le proprie potenzialità nelle grandi Esposizioni italiane e nella nuova svolta della cultura.

Particolare attenzione verrà, infine, posta alla individuazione di quegli aspetti che influirono sulla vita di Napoli, dall'urbanistica, alla moda, dal sociale, alla vita di tutti giorni. È la visione della “Napoli che cambia”, raccontata attraverso le litografie e le foto d'epoca che costituirà il focus narrativo di tutte le sezioni.
Il progetto, posto sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, ideato e curato da Elena Fontanella in collaborazione con Annamaria Andreoli, è prodotto da Fondazione DNArt e voluto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e da Regione Campania.
Per la sezione napoletana del progetto hanno collaborato: la Direzione Regionale per il Ministero per i Beni Culturali, la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Artistici e Storici di Napoli e Provincia, la Soprintendenza Speciale per il patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli, l’Ufficio Scolastico Regionale, la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento, il Teatro San Carlo, di Stato di Napoli, la Soprintendenza Archivistica della Campania, il Museo del Tessile e dell’Abbigliamento Aldobrandini, il Museo Correale di Sorrento, il Museo Civico di Castelnuovo.

“La mostra sulla Regina Margherita rappresenta uno degli eventi di punta delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Per ricchezza espositiva ed innovativo utilizzo di materiali audio visivi è sicuramente paragonabile alla mostra in corso su Vittorio Emanuele II a Torino, di cui sono certo replicherà il successo di visitatori e critica –
dichiara Mario Resca, Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale, Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Desidero ringraziare tutti i soggetti, pubblici e privati, le Soprintendenze campane e napoletane del Ministero per i Beni Culturali, la Regione Campania e la Fondazione DNArt, che collaborando insieme hanno reso possibile organizzare questo evento, a dimostrazione di come una valida strategia condivisa di valorizzazione e comunicazione possa portare alla conoscenza del grande pubblico aspetti poco conosciuti ma assai significativi della storia italiana.”

“La Regione Campania è lieta di ospitare la mostra dedicata alla Regina Margherita, figura protagonista delle vicende sociali e culturali che hanno seguito il percorso post-unitario – afferma l’Assessore alla Cultura Caterina Miraglia, che prosegue: La mostra, rappresenta non solo un progetto espositivo originale e articolato che offre lo sguardo su un'intera epoca, ma anche un’ occasione di valorizzazione del patrimonio storico e architettonico del nostro territorio. Per questo la Regione ha collaborato con piacere a questa iniziativa che aprirà le porte al calendario di eventi proposti dal nostro territorio per le celebrazioni del 150° dell'Italia unita”.

Il Soprintendente per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per Napoli e Provincia, Stefano Gizzi, aggiunge: “Con grande piacere presentiamo oggi la mostra nel restaurato Teatrino di Corte, che da pochissimi mesi ha visto la sua riapertura al pubblico. Si tratta di un evento molto significativo, che vede coinvolti non solo gli Organismi Territoriali (in particolare la Regione Campania), ma anche quelli ministeriali (Direzione Regionale per i Beni Culturali, Soprintendenze Architettonica, Polo Museale, Biblioteca Nazionale e Archivio di Stato), d’accordo ed in collaborazionecon il San Carlo ed anche con alcuni privati: tutto ciò, naturalmente, grazie anche ai prestiti del Quirinale e di altri Organismi prestigiosi, italiani ed esteri”.

“Il progetto – dichiara la dott.ssa Elena Fontanella, Presidente della Fondazione DNArt e curatrice – sviluppato attraverso percorsi contestualizzati all’interno del Palazzo Reale di Napoli, sarà in grado di avvicinare un pubblico più ampio alla fruizione consapevole di un’eccellenza del nostro patrimonio artistico e di offrire al visitatore un nuovo modello di esperienza culturale: formativa e al contempopiacevole”.

La mostra si sviluppa su tre grandi macroaree tematiche – la vita della Regina come immagine della storia della nazione che cresce, il margheritismo, il mondo nuovo – raccontate attraverso l'esposizione di opere d'arte, documenti, arredi, oggetti, fotografie e strumenti tecnologici.
Dopo un breve prologo storico dedicato ai presupposti risorgimentali napoletani, con il riferimento alle figure di Garibaldi e Cavour, alle vicende del Plebiscito napoletano del 1860 e dell'entrata a Napoli di Vittorio Emanuele II (raccontato dal celebre quadro di Ippolito Caffi), ricostruisce, con l’ausilio di documenti, quadri, scenografie e supporti multimediali, la storia del rapporto fra Margherita e Napoli, dal suo ingresso in città dopo il matrimonio con Umberto nel 1868 fino all’assassinio di quest’ultimo a Monza nel 1900.
Il tema del “margheritismo” è espresso nella parte centrale della mostra, attraverso il sottile potere d’attrazione che la Regina esercita su artisti e intellettuali come sulla moda e sul costume della nazione che cresce. È il trionfo della bellezza femminile, che lo stile di Margherita incarna appieno nelle sue più articolate sfaccettature. Il visitatore viene così immerso nel mondo di Margherita e nelle sue passioni: le arti, la moda, la letteratura, la musica, le scoperte archeologiche.
La sezione dedicata alla modernità pone infine il visitatore dinanzi ai profondi cambiamenti dell’Italia post-unitaria. Attraverso l’esposizione di oggetti simbolici del progresso e della tecnologia, con particolare riferimento ai grandi temi delle grandi Esposizioni, viene testimoniato quell’autentico salto epocale di cui la Regina è testimone e interprete.
Modera l’incontro il dott. Ottavio Lucarelli, Presidente dell’ordine dei Giornalisti della Campania.

Regina margherita.
Il mito della modernità nella Napoli postunitaria

17 marzo – 17 luglio 2011
Palazzo Reale di Napoli
Piazza del Plebiscito, 1

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Redattore: RENZO DE SIMONE

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