STRATEGIE

Com' è difficile tentare di seguire la politica italiana! Pur con la risicata fiducia al Governo Berlusconi, i nostri politici hanno ripreso il loro dialogo tra “sordi”. E chi crede di “sentire” si ritiene autorizzato a fraintendere. Intanto, le sorti della penisola non cambiano. Superati gli intrighi di Palazzo, tanto cari in Prima Repubblica, ora si cercano possibili alleanze per rafforzare, almeno sulla carta, una maggioranza asfittica. In quest’alba di 2011, però, non vediamo effettive possibilità di credibili alleanze. La sinistra non esiste più. La destra è formalmente cambiata ed il centro resta ancora tutto da scoprire. Politicamente, siamo allo sbando e l’economia segue a ruota. Per chi vive all’estero, è ancora più complicato focalizzare la situazione italiana. Berlusconi, inguaribile ottimista, persevera nella sua linea di governo. Apprezziamo, almeno per ora, la coerenza di Bossi. La Lega Nord resta ancora fedele al Cavaliere; anche se noi ci chiediamo ancora per quanto. Certo è che l’opposizione, pur se variegata nelle sue componenti, aspirerebbe a tornare a governare. Quindi, è propensa a consultazioni elettorali anticipate. Magari già nella prossima primavera. Sempre in alto mare resta la posizione dei partiti che s’identificano al “centro” del quadro politico nazionale. Evitato il ribaltone, con l’attuale sistema elettorale, non è detto che chi ha vinto possa durare quanto i tempi della legislatura canonica. Almeno questo l’hanno capito tutti. Dentro e fuori il Palazzo. Al punto in cui siamo, non è possibile ipotizzare un centro”forte” e disponibile a determinare le sorti dell’attuale esecutivo o di quello che potrebbe essere il prossimo. Del resto, tutte le altre ipotesi potrebbero essere valide. Almeno per noi. Però il Popolo italiano di promesse si è stufato. L’anno, da poco iniziato, si presenta ancora in salita sul fronte socio/previdenziale e la crisi economica nazionale, ben più atipica di quella mondiale, rimane motivo di preoccupazione e di scarso coinvolgimento dei nostri parlamentari. Nonostante tutto, si potrebbero determinare situazioni differenti proprio per la possibile “variazione” del Governo Berlusconi. La debolezza di fiducia alla Camera potrebbe essere ovviata “aprendo” al centro. Il “centro” non sembra disponibile, almeno in prima battuta, ad appoggiare le linee di programma del Cavaliere. Lo sfaldamento del PdL ha confermato, purtroppo, le tesi che avevamo evidenziato già nell’inverno del 2010. I fatti hanno evidenziato che non è possibile fondere “anime” tanto dissimili nelle origini e nelle mete politiche. Poi, sarebbe troppo comodo assumere posizioni di verifica oltre l’attuale sistema bipolare. Apparirebbe tempo sprecato e non a favore del Popolo Italiano. Insomma, per tirare avanti senza compromessi insostenibili, bisognerebbe essere più coerenti con le linee originarie d’ogni partito. Il guaio è che le attuali strategie sembrano cambiare le matrici dei nostri politici; anche se, per strategie ancor tutte da verificare, si preferisce non riconoscerlo ufficialmente.

Giorgio Brignola

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