Senza il federalismo si va alle urne! E’ il nuovo slogan dei leghisti, ma siamo sicuri che l’ulteriore decentramento sia una cura pragmatica ed efficace, durante una crisi non del tutto superata? Con un debito pubbico ancora in crescita e un Pil ai minimi storici e’ responsabile, concentrarsi solo sul federalismo? Ai leghisti pare che intessi solo lo status del nord e di quelle poche regioni quasi benestanti. Stiamo correndo il rischio di due italiette, che navigano su acque torbite e in direzioni opposte e cio’ che si auspica, potrebbe in un futuro non troppo lontano, poi revificarsi controproducente. Un federalismo fiscale senza coperture finanziarie, e’ come incamminarsi in una selva oscura, riscrivendo la Divina Commedia, non oserei pensare a chi spetterebbe il ruolo del Conte Ugolino. La mia principale paura e’ quella di trovarci al cospetto di un nuovo diluvio universale, con Bossi nei panni di Noe’, e sara’ Lui a decidere chi farci salire. Il solo pensiero di questa prospettiva, dovrebbe far venir la pelle d’oca ad ogni politico responsabile. ( senza fare il nome di Casini) Coloro che credono ancora al federalismo solidale, qualcuno di questi interrogativi, prima o poi dovrebbe pur farseli.