…E ADESSO BASTA!

Nella polemica sulla questione morale all’interno dell’Italia dei Valori, polemica che tiene banco da qualche giorno su stampa e televisioni, ho evitato sinora di intervenire. Pazienza, prudenza e responsabilità mi hanno consigliato di rimanere in silenzio; d’altra parte, considerate le grossolane stupidaggini messe in giro, mi pareva sensato tale comportamento.
Ma la polemica, virulenta e strumentale, è montata in modo subdolo e cattivo. Da più parti è stata data una immagine distorta dell’IdV, del suo presidente e della sua classe dirigente, che mi pare arrivato il momento di esprimere alcune riflessioni.

In oltre dieci anni di militanza – militanza vera, non prediche sui giornali – ho contribuito a fondare, costruire, far crescere l’IdV e ne sono orgoglioso. Per questo è giusto uscire allo scoperto contro chi vuol danneggiare una formazione politica che è stata, ed è ancora oggi, l’unica novità post Mani Pulite.

Ritengo che il primo passo per esprimere il dissenso debba essere il confronto negli organi statutari del partito, dove mi sembra che la sedicente ‘corrente’ dissidente (se esiste) ha sempre avuto il modo di far valere le sue ragioni. Ma la ‘puzza sotto il naso’ ha fatto sì che venisse evitata con cura ogni forma di confronto, preferendo scorciatoie a mio avviso al limite della slealtà.

Questo mi procura fastidio perché non è la prima volta che taluni si esprimono direttamente a mezzo stampa invece di dirci direttamente quel che pensano. Ricordo che il braccio ‘armato’ dell’area che fa riferimento ai cosiddetti ‘moralizzatori’, MicroMega del filosofo Flores D’Arcais, appena un anno fa gettò molto più di un’ombra sull’attività e sui quadri dell’Idv sul territorio, commettendo però l’errore tipico dei giustizialisti: mettere tutti sullo stesso piano, chi non ha mai ricevuto neanche un avviso di garanzia come il sottoscritto, che ha una storia personale, professionale e politica cristallina (e forse dà fastidio perché proviene da un’area politico-culturale diversa), e chi no. Qualche anomalia, che pure si è verificata sul territorio, il partito ha già provveduto a rimuoverla e lo farà sempre ogni volta che dovesse essere necessario. Chi è senza peccato, d’altra parte, scagli la prima pietra!

L’operazione MicroMega, che viene riproposta ad orologeria anche in questi giorni, è culturalmente e politicamente scorretta. L’ho già denunciata una volta e non esito a farlo di nuovo.

Sono pronto a sfidare chiunque sul piano della dialettica politica, ma pretendo che chi parla di questione morale rispetti sino in fondo il nostro codice etico. Se ci sono problemi, lo ripeto, chiunque venga a discuterne, negli organi competenti, senza pubblicità preventiva sui giornali, ma soprattutto con umiltà, autocritica e spirito di squadra, lavorando giorno per giorno sul territorio, non solo limitandosi alla pur meritevole opera di raccattare i malpancisti. Se invece c’è qualcuno che crede di voler mettere a disposizione di un altro progetto politico il valore aggiunto che pensa di aver portato all’Italia dei Valori, almeno lo faccia senza sputare nel piatto dove ancora oggi mangia. Se non si condivide il nostro progetto, non si possono utilizzare le categorie dell’etica solo perché non si hanno argomenti politici. Se poi le stesse categorie dell’etica si vogliono usare per lanciare un’Opa sull’Italia dei Valori, siamo di fronte a un grave errore di valutazione e di prospettiva che deve essere contrastato senza esitazione.

Quanto alla classe dirigente che, come qualcuno ha affermato di recente, va sostituita in blocco a cominciare da quella presente in Parlamento, bisogna evitare con cura confusione e qualunquismo. Senza voler fare il fanatico, ricordo ai male informati che il Gruppo IdV del Senato, ad esempio, dall’inizio della legislatura si distingue per qualità e quantità della attività e dell’iniziativa politica, secondo la valutazione di organismi indipendenti.

Questi i fatti, le chiacchiere, soprattutto quelle in malafede, se le porta il vento.

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