Gli scioperi e le manifestazioni che normalmente accompagnano tali iniziative sono organizzati dai lavoratori di una specifica categoria coordinati dalle organizzazioni sindacali ed utilizzati nel corso delle trattative per giungere alla firma di accordi salariali e contrattuali.
Altre manifestazioni di protesta su temi di interesse più generale sono organizzate dai partiti politici ed utilizzate per dare forza popolare e mediatica alle critiche alla parte che sta in quel momento al governo.
Gli studenti non sono lavoratori che devono rinnovare il contratto e non sono nemmeno partiti politici, anche se spesso paiono essere da questi strumentalizzati.
Gli studenti sono giovani cittadini che per formarsi utilizzano uno strumento educativo, la scuola, che la società nella quale crescono ha costruito per loro.
Il dovere degli studenti è di utilizzare nel miglior modo possibile la scuola per costruirsi le basi di una solida cultura ed ampie competenze con le quali affrontare la loro vita sociale e professionale.
Risulta difficile pensare che chi ancora deve completare la sua formazione possa intervenire con competenza nel merito dei modelli organizzativi della scuola.
Forse la mia posizione è minoritaria, ma credo sia utile consigliare agli studenti di non perdere tempo in sfilate, manifestazioni ed occupazioni, di non farsi strumentalizzare dalla politica e di dedicarsi con il massimo impegno agli studi, perché la competizione globale costringerà sempre più il nostro Paese e quindi anche loro a confrontarsi con Paesi e giovani preparati e determinati.
Proprio con questo obiettivo entro domani il Senato approverà in via definitiva la riforma Gelmini. Per quanto riguarda modifiche al modello organizzativo della scuola gli studenti potranno cimentarsi con questo argomento professionalmente dopo aver completato studi coerenti con la materia, oppure politicamente esercitando i loro diritti democratici di partecipazione partitica e di scelta elettorale.
Sen. Andrea Fluttero
Segretario commissione ambiente
