Lettera aperta di un poliziotto agli studenti: “Siamo con voi. In piazza per consentirvi di manifestare”

Discussione sulla violenza di piazza e di regime

''Io poliziotto, sono figlio e padre, e quando finisco di lavorare torno a casa dalla mia famiglia'', scrive Cudicio nella lettera pubblicata sul sito Grnet.it, il ''portale di informazione indipendente del comparto Difesa e Sicurezza''.

''Mia moglie mi chiama al cellulare e mi dice di non fare tardi. Io la tranquillizzo e le dico che tornerò prima possibile. Passano le ore e mi ritrovo in ospedale con la testa rotta. Studente, mi rivolgo a te, io sono consapevole che non sei stato tu, tu hai tutte le ragioni del mondo di manifestare per i tuoi diritti, ma quello che non sai forse è che noi poliziotti siamo con voi, siamo dalla vostra parte e non siamo contro nessuno''.

''Noi rappresentiamo lo Stato quando ci vedete in strada – continua la lettera – ma credimi siamo orgogliosi di farlo, amiamo il nostro lavoro ma siamo in piazza anche per voi. Per noi siete tutte persone che hanno diritto di manifestare e noi siamo in piazza perche' questo diritto sia rispettato. Non siamo li' per divertimento e facciamo di tutto, credimi studente, per evitare che qualcuno si faccia male. Certo gli ordini sono ordini e noi siamo obbligati ad eseguirli, ma sappiamo benissimo dove dobbiamo fermarci per il bene nostro e vostro. Abbiamo paura, sì tanta, a volte e in certi momenti forse sbagliamo, ma credimi, parlo con il cuore, quando ci troviamo tra due fronti, in mezzo alla guerriglia urbana è veramente dura''.
Maurizio Cudicio ha creato un gruppo su Facebook, ''Movimento poliziotti'' con il quale si propone di creare un punto di incontro fra cittadini e poliziotti.

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