Dopo la guerriglia urbana (video) la Finocchiaro presenta un'interrogazione a Maroni. I senatori PD: c’erano anche agenti travestiti?
Inoltre la capogruppo PD ha espresso solidarietà alla Polizia di Stato “che con equilibrio e professionalità ha gestito una difficile situazione di ordine pubblico a pochi metri dal portone principale del Senato, dove ai contestatori era stato concesso di arrivare. Aggrediti con petardi e lancio di pietre e oggetti hanno svolto il loro compito con misura ed efficacia”.
E come se non bastasse si è verificata durante e dopo la manifestazione una strumentalizzazione degli episodi di violenza da parte degli esponenti del governo, che oltre a non assumersi la responsabilità di non aver messo in sicurezza il diritto sancito dalla Costituzione a manifestare pacificamente, hanno cercato di far passare l’intero fronte delle mobilitazioni, come un mucchio di agitatori, tirando in ballo anche il PD.
Noi abbiamo invece condannato subito la violenza, Bersani nel primo pomeriggio esprimeva piena solidarietà alle forze dell’ordine e agli studenti, senza accomunarli ai vandali. Lo stesso faceva Emanuele Fiano, presidente del forum Sicurezza del PD: Non c’è nessuna giustificazione alle violenze e alle devastazioni che stanno bloccando da diverse ore la città di Roma. Nessuna forma di opposizione politica a qualsivoglia legge e governo può mai trasformarsi in violenza contro le cose e contro le forze dell’ordine. Respingiamo al mittente le provocatorie ipotesi di Gasparri di una qualsiasi convivenza tra il Pd e le forme di contestazione violenta di oggi, che non otrebbero essere più lontane dal nostro modo di concepire la politica e le istituzioni.
Oggi i senatori del Pd hanno presentato un’interrogazione urgente al Ministro dell’Interno Maroni, sulla situazione poco chiara che è via via emersa nelle ore successive sulla dinamica degli scontri: “Come si spiegano le fotografie, ormai di dominio pubblico, nelle quali rappresentanti delle forze dell’ordine familiarizzano con i cosiddetti black bloc? L’unica risposta sensata chiama una domanda ancora più preoccupante: ieri a mettere a ferro e fuoco il centro di Roma c’erano anche agenti travestiti?”, hanno domandato i senatori del Pd.
“La bruttissima giornata romana di ieri ha richiamato alla memoria quanto accadeva negli anni 70. Allora, come ricordano i meno giovani, non mancarono episodi in cui settori più o meno deviati degli apparati di sicurezza rimestavano nel torbido, contribuendo ad alimentare tensioni e violenze. Chiediamo che il ministro Maroni venga immediatamente a riferire in Parlamento sull’accaduto, e ci aiuti tra l’altro a capire il significato di queste fotografie pubblicate sui siti dei principali organi di informazione”.
“Noi siamo non violenti, ma non siamo ingenui, e riteniamo – hanno concluso in particolare i senatori Ferrante e Della Seta- che per evitare che questa spirale prosegua e si aggravi si debba subito sgomberare il campo su dubbi e illazioni così inquietanti”.
Il Segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ospite alla trasmissione Radio Anch'io, ha dichiarato: “Non c'è nessuna ragione al mondo che giustifichi la violenza. Ma bisogna riconoscere che ieri non c'erano solo i violenti, che andrebbero meglio isolati, ma migliaia di studenti che certamente non ascolta nessuno. Il problema è un Governo che rifiuta ogni confronto e rifiuta di ascoltare le voci di studenti e ricercatori'', ha risposto Bersani ad un ascoltatore che lamentava il fatto che la politica abbia ignorato le ragioni per cui i manifestanti siano scesi in piazza.
Jean Leonard Touadì, deputato del PD, ha posto l’attenzione sul fatto che il “diritto costituzionale a manifestare, esercitato da migliaia di studenti e di cittadini pacifici sia stato macchiato dai professionisti del disordine e la destra biecamente ha cercato cavalcare le violenze e di scaricarne le responsabilità sull’opposizione”. Ora ci auguriamo, come il senatore del Pd, Vannino Chiti che la politica “sappia distinguere tra le migliaia di studenti pacifici che scendono in piazza contro la riforma dell'università, che bisogna tutelare e chi cerca solo di creare scontri e situazioni di violenza che è necessario isolare”. Sono realtà diverse che abbiamo il dovere di non confondere. Speriamo che Maroni se ne ricordi.