Lazio in vetta, l’Inter in picchiata

Per i nerazzurri iniziano i rimpianti dell'era Mourinho. Quarto k.o. stagionale contro una diretta concorrente e vertice sempre più lontano. Questa volta è la Lazio di Reja che si fa valere. Il risultato finale vede i biancocelesti vincere per 3-1 contro i campioni d'Europa.
Gara vivace, per merito laziale, vibrante e spettacolare. Benitez ci mette del suo nella sconfitta. Inserisce il giovane diciottenne Natalino che, seppur bravo, forse non era il momento giusto per responsabilizzarlo in una partita delicata come questa. È suo, infatti, un grossolano errore difensivo che spiana la rete del 2-0 per la Lazio. Anche un po' di sfortuna per l'ex tecnico del Liverpool. Il primo goal, infatti, nasce da un rimpallo fortuito sul rinvio di Cambiasso che centra Biava, facendo carambolare la palla in rete.
Ma l'Inter fa poco e male per rimontare il risultato. Certo, orfana di due attaccanti del calibro di Milito ed Eto'o, con Biabiany e il primavera Natalino, beh, sicuramente è una formazione diversa di quella di appena qualche mese fa.
È invece la Lazio a macinare palloni e a creare diverse situazioni pericolose nei pressi di Castellazzi. Il secondo goal arriva da un bel lancio dell'attivissimo Hernanes che taglia bene il campo e trova (grazie all'errore del giovane difensore nerazzurro di cui accennavamo prima) Zarate che con un tocco delizioso fa il suo dovere insaccando la palla nella rete.
Gli uomini di Reja cincischiano un po' troppo guardandosi eccessivamente allo specchio. L'Olimpico applaude alle giocate del brasiliano, di Mauri e di Zarate, ma quando l'Inter riesce a trovare il pareggio grazie all'ex di turno Goran Pandev, allora si inizia a sentire un brusio.
La squadra di Benitez si scuote e si ricorda che è campione d'Europa. In quindici minuti assedia la difesa della squadra di casa, ma è solo l'olandese Sneijdere ad essere quello che ci crede di più, autore anche di un tiro che timbra la traversa, ma è troppo poco. A tagliare le gambe e a spegnere la speranza almeno di pareggiare, ci penza il profeta Hernanes, che su punizione, suggella il risultato archiviandolo sul 3-1 finale e portando in alto l'aquila in testa alla classifica.

Paolo Natale

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