Bucchino: intervenire immediatamente per salvare la vita ai profughi eritrei tenuti prigionieri nel Sinai

A chiusura della seduta della Camera dei deputati del 1° dicembre, l'On.
Bucchino è intervenuto per richiamare l'attenzione del Parlamento e del
Governo sulle drammatiche notizie provenienti dalla zona del Sinai
relativamente all'uccisione di 6 profughi eritrei da parte di una banda di
spietati trafficanti d'esseri umani. Il Presidente di turno, On. Rocco
Buttiglione, ha raccolto prontamente la sollecitazione dell'On. Bucchino,
dichiarando la sua condivisione e impegnando l'ufficio di presidenza a
trasmetterla al governo per le opportune iniziative.

Sulla questione il gruppo del PD, per iniziativa del capogruppo PD, On.
Tempestini, e degli onorevoli Fabio Porta e Furio Colombo, si è impegnato a
presentare un'interrogazione urgente in Commissione Esteri, in modo da avere
una sollecita risposta da parte del governo.

Riportiamo di seguito il testo dell'intervento dell'On. Gino Bucchino:

“Nelle ultime ore i canali d'informazione hanno riferito di profughi eritrei
fuggiti dalla Libia nel tentativo di raggiungere l'Europa attraverso Israele
e caduti da oltre un mese nelle mani di una banda di spietati trafficanti
d'esseri umani nel Sinai.

L'odissea è iniziata più di un mese fa, quando i passatori avevano promesso
di trasportare i fuggitivi oltre la frontiera con lo stato ebraico in cambio
del pagamento di duemila dollari. Ma li hanno ingannati, fermando il camion
dei profughi in mezzo al deserto e chiedendo 8mila dollari a testa per
lasciare gli ostaggi in vita. Qualche giorno fa è cominciata la mattanza.
Prima tre persone torturate e uccise a sangue freddo poi un tentativo
disperato di fuga di una dozzina di profughi che è stato fermato e represso
con violenza bestiale lasciando sul terreno altri tre cadaveri.

Siamo di fronte ad uno dei quotidiani episodi di orrore disseminati lungo le
rotte delle migrazioni clandestine.

L'allarme è stato lanciato dall'agenzia di cooperazione Habeshia e dal
sacerdote eritreo cattolico Mosè Zerai, che vive a Roma e che dalla
capitale, dallo scorso 24 novembre, è in contatto telefonico con questi
sventurati in trappola. Ai quali i carcerieri lasciano usare il cellulare
per implorare il pagamento del riscatto

Dalle informazioni in possesso del prete eritreo risulta che gli ostaggi
sono quasi tutti sotto i trent'anni. Nel gruppo vi sono anche alcune donne.
Sono tenuti prigionieri in condizioni inumane, in catene, maltrattati, con
vitto scarso e senza potersi lavare. Che una parte di loro risulta essere
stata respinta dalla Libia. Che in tutta l'area vi sarebbero 600 ostaggi
provenienti da Corno d'Africa e Sudan.

Mosè Zerai dice che non c'è più tempo. Che i prigionieri non riescono a
identificare la località ma che hanno riferito di vedere dalla prigionia una
scuola e una moschea, che può agire solo il governo egiziano.

Poiché non è possibile girarsi da un'altra parte di fronte tanto gravi
chiediamo al governo di verificare quale sia l'effettiva rispondenza di
queste notizie e nel caso di conferma quali passi il nostro governo intenda
compiere nei confronti delle autorità egiziane e libiche perchè si
restituisca a queste persone incolumità e sicurezza.

In particolare, anche alla luce di questa vicenda, credo sia doveroso che il
governo riferisca in Parlamento sull'esito dei colloqui in corso con la
Repubblica Araba di Libia sul tema dei diritti alla protezione umanitaria”.

On. Gino Bucchino

Camera dei Deputati

Via della Missione 8 – 00186 Roma

Segreteria: Tel. 06 6760 5703 – Fax 06 6760 5005

bucchino_g@camera.it

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