Piano per il Sud? Il gioco delle tre carte

Il Consiglio dei ministri approva il Piano per il Sud ma non dà nessuna garanzia circa la copertura finanziaria. Bersani: “si sono presi 4-5 miliardi dai fondi Fas e hanno ripubblicizzato il Mediocredito. Il resto sono solo parole senza cassa, siamo alle solite, al gioco delle tre carte”

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Piano nazionale per il Sud. Potenziamento dei trasporti, delle infratrutture, fondi per l'edilizia scolastica e la costituzione della Banca del Sud. Tante belle cose da realizzare con circa 100 miliardi. Tante belle cose che resteranno pura fantasia o l'ennesimo spot pre e post elettorale se, come sembra, non ci saranno le coperture finanziarie.

Al premier Berlusconi poco interessava il Piano per il Sud. Tutti gli interventi proposti nascono da un governo morente che ben sa di non essere in grado di garantire alcuna realizzazione. La strategia politica è un'altra: è quella di poter dire “io i cinque punti di governo li ho fatti”. A prescindere se poi il governo li farà o meno. Più che Piano per il Sud si tratta di un piano di comunicazione elettorale. Il governo dei fatti colpisce ancora, anche se i fatti non ci stanno!

Non meno importante, il Piano per il Sud è la possibilità di gettare fango sui media e l'opposizione colpevoli di mistificare l'azione del governo. Anzi colpevoli di dire la verità. Colpevoli di evidenziare che Berlusconi non ha fatto nessun miracolo. Colpevoli per aver detto che Napoli affoga nell'immondizia e che la ricostruzione in Abruzzo non è stata fatta. Davvero difficile obiettare il contrario.

Entrando nel dettaglio questi fantomatici 100 miliardi arrivano da fondi inutilizzati e stanziati negli anni scorsi (perché solo ora arrivano fuori non è dato da sapersi?) e dallo sblocco dei fondi Fas per un totale di 24 miliardi. Gli altri 76 dovrebbero arrivare da fondi strutturali europei(?).

Il piano per il Sud annunciato oggi da Berlusconi “sono solo parole senza cassa”. Lo ha dichiarato Pier Luigi Bersani, a margine del seminario del gruppo del Pd alla Camera. “Vedremo cosa c'è dentro questa rimodulazione – ha aggiunto il segretario del Pd – ma di concreto c'è il fatto che si sono presi 4-5 miliardi dai fondi Fas e hanno ripubblicizzato il Mediocredito. Il resto sono solo parole senza cassa, siamo alle solite, al gioco delle tre carte”.

Quindi sulle dichiarazioni di Berlusconi di aver affrontato tutti i punti di governo, Bersani ha aggiunto “se Berlsconi ha fatto i cinque punti può andarsene a casa contento e tranquillo”.

Per Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, “le linee di intervento del piano per il Sud sono condivisibili, raccolgono le proposte delle parti sociali e le proposte contenute nella mozione del Pd approvata dal parlamento nei mesi scorsi. Soprattutto, continua ad essere un piano virtuale poiché le risorse previste sono disponibili soltanto in termini di competenza, le risorse effettivamente spendibili in termini di cassa per il triennio 2011-2013 non ci sono come è evidente nella legge di stabilità e nel bilancio dello Stato. Insomma il governo ha perso due anni e mezzo e il sud come il resto del paese paga i costi di una politica di bilancio sbagliata, fatta di aumento di spese per beni e servizi, allargamento dell’evasione fiscale e tagli agli investimenti. E’ necessario garantire gli equilibri di finanza pubblica con un mix di interventi opposto.

Dello stesso parere anche Antonio Misiani. Per il componente del Pd in Commissione Bilancio “il piano per il Sud è inesistente, è una bufala. E’ il solito gioco di rilanci senza coperture, di buoni propositi, utili sulla carta ma privi di agibilità pratica poiché non vi sono risorse, visto che questo governo le ha disperse in maniera irresponsabile. Come è possibile avere a disposizione 80mld per il Sud e non trovare un euro per inserire provvedimenti per la crescita nel ddl stabilità? La verità è che i soldi promessi non ci sono, i fondi Fas sono stati da tempo saccheggiati. Sarà la quinta volta che il governo in meno di tre anni ripropone lo stesso piano e le stesse misure irrealizzate. La creatività di Tremonti ha un solo limite, la realtà, che si oppone testardamente ai suoi continui e
dannosissimi bluff”.

Per Sergio D'Antoni, responsabile Pd dell'organizzazione e delle politiche sul territorio è “solo fumo negli occhi dei meridionali per coprire il più totale immobilismo e persino un nuovo e spudorato taglio alle risorse destinate alle aree deboli del Mezzogiorno. Non c'è altro nel fantomatico Piano nazionale per il Sud varato dal governo della destra. Con questa operazione il governo non mette un euro aggiuntivo, e anzi arriva a sottrarre oltre 5 miliardi di euro dalla dotazione del Fas, 3 dalla dotazione regionale e 2,1 dal residuo della quota nazionale. Siamo insomma di fronte a una irresponsabile operazione di marketing. Uno spot pubblicitario reso necessario dalle profonde e insanabili spaccature che fanno ballare ogni giorno questo governo. Un anno e mezzo e' servito a partorire solo un altro scippo nei confronti delle zone e delle fasce piu' deboli. Altro che questione nazionale, Tremonti si conferma ministro della sottrazione al Sud”.

Da segnalare che Silvio Berlusconi ha esordito la conferenza stampa con una battuta: “Fino a un mese fa mi sentivo 35 anni, mi è caduto addosso di tutto e di più. Ora me ne sento 36”. Battuta per battuta ci si chiede “di galera”?

A.Dra

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