di Elisabetta Ligori
Senatore Tancredi, in questi giorni è al centro della discussione in Commissione la legge di stabilità. Quale la sua importanza?
“La legge di stabilità è il risultato della politica fatta dal governo nell'arco di un anno. Al di là delle misure innovative introdotte, che riguardano circa 5 miliardi e 800 milioni di euro, la legge di stabilità porta a compimento tutti gli interventi esplicitati nella manovra di giugno e in quella triennale da 25 miliardi. Il nostro obiettivo è di rientrare entro il 2013 nel 3% di disavanzo rispetto al Pil, come ci impone l'Europa in base ai parametri di Maastricht. Finora abbiamo avuto buone performances sul deficit, la nostra intenzione è quella di confermarle”.
Ci sono proposte interessanti tra i circa 300 emendamenti presentati?
“Non mi pare di aver visto proposte innovative. Sicuramente ce ne sono molte che riguardano il 5xmille. Il governo e tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione hanno dimostrato un comune intento. Mi riferisco all'approvazione di un ordine del giorno che impegni il governo ad inserire nei prossimi appuntamenti legislativi quelle norme che restano fuori dal ddl stabilità”.
Qual è l'orientamento della maggioranza?
“La maggioranza conferma l'orientamento già espresso. Non ci sono le condizioni per cambiare la norma ed andare ad una terza lettura. I tempi sono ristretti e i temi non sono così urgenti da non poter essere trattati successivamente”.
Quale la posizione dell'opposizione?
“L'opposizione farà, com'è giusto, la sua battaglia in Parlamento. Piuttosto mi pare che ci sia un'evidente contraddizione. E'interessante sottolineare infatti come da un lato l'opposizione ci contesti l'inserimento di alcune norme di sviluppo, che non sarebbero consentite dalla legge di contabilità, e dall'altro lato presenta emendamenti che vanno proprio nella stessa direzione”.
Si potrebbe ricorrere alla fiducia?
“I tempi ci consentono anche di non usare lo strumento della fiducia. E' certo che abbiamo la scadenza dell'8 dicembre. In questo momento incombe la verifica politica a cui non può essere sovrapposto il dibattito sulla legge di stabilità. Dobbiamo distinguere questi due tempi. E' dunque necessario e salutare per il Paese, come ha chiesto anche il Capo dello Stato, portare a casa questa legge”.