di Marco Chierici
Wikileaks è il vocabolo che nelle ultime ore ha farcito fino all’orlo lo spazio di tutti i telegiornali, dei radiogiornali, dei quotidiani. Il Corriere della Sera ha riempito le prime dieci pagine, come se fosse imminente la fine del mondo e dell’umanità intera. Il nostro Ministro degli Esteri che paragona le rivelazioni di questo sito ad un undici settembre della politica internazionale; che questo fenomeno di hacker vuol distruggere il mondo; si parla ovunque di un terremoto diplomatico planetario. Ma diamine! Lavatevi la faccia con l'acqua fredda. L’unico ad aver capito che si tratta di una bolla d’aria è stato il nostro premier, il quale si è fatto una risata. In sostanza questi file segreti sbattuti sulle prime pagine di cinque continenti di che cosa parlano? Di come gli americani giudicano i leaders del pianeta? Si dice che Gheddafi fa il botulino o che Sarkozy è un leader nudo; che il Berlusca è stanco perché fa le ore piccole con le ragazze; che il dittatore iraniano è pazzoide. Insomma, tutto questo chiasso internazionale per rivelazioni paragonabili ai giudizi che gli studenti si scambiano tra di loro nei confronti dei loro professori. Il significato che io mi sento di ricavare da una notizia esplosiva come questa è semplice e drammatico nello stesso tempo. Se al momento giusto e al posto giusto una persona qualsiasi inizia a scoreggiare cose strane…milioni di individui nel mondo si sentono mancare il fiato senza sentir alcun odore.