Andrea Bertotti: l’arte nel gioco delle parole

Nel personale migrare, alla ricerca di forti emozioni artistiche tra musei e gallerie, è da segnalare e non perdere, la mostra di Andrea Bertotti, che si terrà il 16 dicembre 2010 (sera di notte bianca) presso la Galleria Momus in via Rocciamelone 16/A a Torino.
Pittore e scultore, che vive e lavora a Torino, da anni studia e lavora su un principio ermeneutico, esprimendo grande versatilità nell’uso concreto delle parole, andando a trovare i significati più intrinseci e reconditi, rielaborandoli dal punto di vista formale, cromatico, materico e plastico, utilizzando prevalentemente acrilici, terracotta e plastilina. Vero talento che ha al suo attivo diverse mostre, vari riconoscimenti da parte della critica più attenta.
L’esempio più significativo del suo estro, nel trasformare le parole in arte, in un triangolo semiotico peirceiano, lo troviamo nel suo “Giornale”, ironico, onirico e intrigante -o journal, se si vuole-, di segni e parole, una forma anticipatrice del blog, che dal 2000 cura personalmente, dipingendo ogni giorno, 10 pagine di quotidiani, ordinati in raccoglitori, che si sono potuti e si possono leggere, guardare e toccare in alcuni caffè torinesi e al bar della Triennale di Milano. E’ un quotidiano su quotidiano, nel quale elabora sul ed il significato segnico del supporto cartaceo, quasi come fosse una scrittura automatica e dove il significato delle parole non è incorporato in esse, ma dipende dall’uso che ne fanno i parlanti e fruitori.. In questo contesto, l’artista esprime la capacità di trasformare il Di-segno in un Di-sogno, “perché subisce la mobilitazione arbitraria del soggetto”. L’interpretazione del significato è espresso come metafora dei “giochi linguistici” , le cui regole variano a seconda del contesto, scivolando nel “gioco artistico” meramente gadameriano, nel quale si entra a far parte di un mondo che coinvolge e trasforma, facendo cambiare la visione delle cose rispetto il punto di vista precedente.
Un’altra eloquente opera- concetto è “ Niente sconti agli Onorevoli”, nel quale Onorevoli, non inteso in senso strettamente istituzionale, sono coloro che si sentono autorizzati a chiedere sconti, favori per conseguire i propri fini. Questa frase si lega, quasi inevitabilmente, all’episodio vissuto dall’artista, per la lotta al riconoscimento dei diritti d’autore dello slogan “You are, we car”, che ha accompagnato la campagna pubblicitaria della nuova Fiat 500. Si vedranno inoltre, “ Fachiro” (Fuck Hero- Fotti l’Eroe) tappeto verde sul quale si calpesta l’eroico senso di giustizia, che pervade molti uomini, ma che si possono tramutare in homo-zerbinati dove, come sostiene Bertotti: “ la giustizia è un’evocazione eroica ed intrinseco desiderio di essere soddisfatto immediatamente. Ma quando un eroe si confronta con il proprio padrone, si zerbina”.
Nella scultura, esposta in questa occasione in anteprima intitolata “Bambola-Gas”, detta anche “Bambo-Lina”, l’artista interpreta il concetto di espansione, partendo dal principio del desiderio umano di manifestarsi ed effondersi, senza porsi limiti, causa carenze introspettive che rendono le persone non coscienti del proprio senso di finitudine. Il percorso proseguirà in compagnia del “Cane-CHI”, che viaggiando con il suo padrone-bambino di nome Sintomo, viaggiano insieme guidati dalla Stella Com’era. La coda di Chi, si allunga in base alla lunghezza della vita, legata all’esperienza . questo cane non sbanda mai, tiene la strada, su tutto il percorso della vita. C’è un legame profondo tra la coda di Chi, che cresce e la Stella Com’era, perché, in questo rapporto, è espresso il concetto tempo, tra passato e futuro, dove il passato è fondamentale per non dimenticare le origini, ma non è un luogo di rimpianti. E’ come un cassetto della memoria per prendere spunti migliori per la vera strada dritta, quella innanzi agli occhi degli uomini, quella del futuro. La scultura “Tanta-C”, una tazza da caffè, realizzata con materiale assorbente, dove la parola Tanta, è intesa come quantità e C. come contenuto, con allegato il bugiardino con le istruzioni sulla posologia, rientra nella categoria degli integratori e-motivi. Quest’opera , come dice l’artista, “è la mummia di un’emozione viva” ….. “ tutte le nostre emozioni si mummificano sulla nostra pelle e manifestano la loro vitalità attraverso il contenuto superficiale”… “ è come nei rapporti d’amore, dove il sentimento provato da uno non viene espressamente dichiarato e mette in condizione l’altra parte, ad un atto interpretativo che chiede un gesto, un contatto, che spazzi via l’ambiguità e confermi ciò che è percepito in superficie”.
(diritti riservati- chi volesse usufruire gratuitamente e parzialmente del contenuto, è tenuto a richiedere l’autorizzazione, rivolgendosi all’autrice, attraverso e-mail. )

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