Premio fedeltà …. la scuola a punti

Mina ha scritto domenica nel suo “secondo me”
…”Merito e meritocrazia. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini dice «Chi è bravo guadagnerà di più». Era ora. Da quest’anno prende il via una sperimentazione che gradualmente si estenderà a tutta l’Italia. Ai professori particolarmente meritevoli verrà assegnato un mese di stipendio. Il riconoscimento corrisponderà ad una sorta di quattordicesima. Brava Mariastella. Ce ne sono molti di insegnanti come la signorina Antonioli. Appassionati e civili, certi e pazienti, che sanno tirar fuori dagli studenti il meglio della loro iniziale intelligenza. Che aprono al bello e al vero. Che sostengono che solo l’uomo colto è libero. Che sanno che il processo della conoscenza è simile alla dinamica dell’innamoramento. E lo applicano”.

Sono convinta, che queste parole nascano da un profondo affetto e stima, ma sono anche certa che, se prestasse ancora servizio nella scuola, la Professoressa Antonioli le risponderebbe esattamente come la lettera di questa insegnante di Torino.

“Ritengo di essere una di quelle insegnanti “appassionate e civili, certe e pazienti” che tentano quotidianamente di “tirar fuori dagli studenti il meglio della loro iniziale intelligenza”, e per questo mi sento profondamente offesa dalla proposta del ministro Gelmini e dal tripudio con cui la sua iniziativa viene accolta. Io non ho certo bisogno di un'elemosina di poche centinaia di euro l'anno per poter svolgere con maggiore dedizione il mio lavoro, ma chiederei piuttosto di avere a disposizione laboratori efficienti, tecnologie all'avanguardia per la didattica, insegnanti di sostegno e docenti tecnici preparati e motivati per coadiuvare il mio lavoro, un numero di ore di insegnamento congruo al programma da svolgere, corsi di aggiornamento frequenti e gratuiti, oltre naturalmente ad avere garantita per me ed i miei allievi un minimo di continuità didattica. Tutto questo non mi può essere dato? Allora risparmiatemi l'elemosina e lasciatemi almeno la mia dignità.”
Daniela Albano

Sono tanti in Italia i Professori che mettono passione e professionalità nel lavoro che svolgono e se il Ministro avesse voluto veramente onorarli e premiarli, non avrebbe dovuto fare le scelte scellerate dei tagli. Non è con questo “premio da fiera” che si aiuta la cultura.

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