CARMELO BORG PISANI

1942 – 2010
68o anniversario del suo martirio
(28 novembre 1942)
Giovanna Canzano
intervista
STEFANO FABEI
21 novembre 2010
“Che fosse un fascista e un mussoliniano convinto è sicuro, d'altra parte ben pochi allora non lo erano, almeno fino a quando ci furono prospettive di vincere la guerra… Sono tuttavia convinto che anche in un altro contesto politico Borg Pisani si sarebbe offerto di compiere quell'impresa. Fu quindi, prima di tutto, un patriota. Il fatto che in quel momento la patria fosse l'Italia di Mussolini certo idealmente lo aiutò, lo rafforzò nella sua scelta, ma non fu l'unico fattore determinante; anche in un'altra situazione politica penso che egli si sarebbe proposto, tanto forte era la sua fede e la sua passione di origine culturale risorgimentale” (Stefano Fabei).

Canzano 1- Alle 7 e 42 del 28 novembre 1942 sulla forca del carcere Maltese di Corradino, moriva Carmelo Borg Pisani, un giovane artista che sognava la liberazione della sua isola dal dominio Britannico.
FABEI – Borg Pisani affrontò il patibolo in pace con Dio e con la sua coscienza. Nel momento in cui era scoppiato il conflitto tra l'Inghilterra e l'Italia aveva intuito che questo sarebbe stato anche la guerra liberatrice di Malta da restituire a quella che riteneva la vera grande madre, l'Italia. Ci credette, ci sperò, e fece sacrificio di se stesso perchè questo sogno potesse realizzarsi. Come avrebbe anni dopo riconosciuto un suo connazionale Dom Mintoff, socialista e quindi non sospettabile di simpatie per il fascismo, Carmelo non fu un volgare avventuriero pronto a vendersi alla parte vincente, ma un giovane artista infiammato di spericolato idealismo.
Canzano 2– Figura controversa, protagonista di una vicenda tragica, fu considerato in Italia un eroe irredentista e a Malta, anche se non da tutti, un traditore. Tu come lo vedi?
FABEI – Semplicemente come un ragazzo che, riconoscendosi in un ideale, ha affrontato con limpido coraggio militare il sacrificio supremo. Questo, più che qualsiasi altra considerazione, lo rende meritevole dell’unanime rispetto, al di là delle posizioni politiche e dei giudizi storici di ognuno. Cesare Battisti, Fabio Filzi, Damiano Chiesa e Nazario Sauro, sudditi austriaci, arruolatisi nell'esercito italiano, catturati e impiccati dal nemico come traditori della patria, dopo la fine della guerra furono sepolti con onore. Come loro Borg Pisani fu impiccato quale traditore e poi decorato di Medaglia d'oro. Il fatto che nella Prima guerra mondiale l'Italia sia stata una delle potenze vincitrici e che in quanto tale abbia visto l'annessione dei territori dove erano sepolti quegli eroi, mentre dall'ultimo conflitto sia uscita sconfitta e Malta sia rimasta, ancora per anni, in mano britannica, non dovrebbe costituire un motivo per discriminare chi come Borg Pisani da vero patriota, comunque, si sacrificò per la stessa Patria.
Canzano 3– E’ la storia di un uomo che, riconoscendosi in un ideale, fu facile vittima dell’incompetenza, della superficialità e della cattiva coscienza di chi, più o meno consapevolmente, lo mandò incontro alla morte.
FABEI – Senza dubbio… La faciloneria con cui fu preparata l'impresa che lo vide protagonista, e vittima, sta lì a dimostrarlo…
Canzano 4- Tu hai scritto nella prefazione del volume Carmelo Borg Pisani: «Il patriota maltese non si immolò per un credo politico ma per un sentimento di italianità».
FABEI – Che fosse un fascista e un mussoliniano convinto è sicuro, d'altra parte ben pochi allora non lo erano, almeno fino a quando ci furono prospettive di vincere la guerra… Sono tuttavia convinto che anche in un altro contesto politico Borg Pisani si sarebbe offerto di compiere quell'impresa. Fu quindi, prima di tutto, un patriota. Il fatto che in quel momento la patria fosse l'Italia di Mussolini certo idealmente lo aiutò, lo rafforzò nella sua scelta, ma non fu l'unico fattore determinante; anche in un'altra situazione politica penso che egli si sarebbe proposto, tanto forte era la sua fede e la sua passione di origine culturale risorgimentale.
Canzano 5- Carmelo Borg Pisani non conobbe altra Italia che l’Italia fascista e da fascista convinto quale è sempre stato, si avviò volontariamente e consapevolmente sulla strada del martirio e si immolò per quell’Italia che lui ben conosceva e amava fino alla morte. Perché oggi, a tanti anni dalla sua morte, ancora non è chiaro se lui era di destra o di sinistra?
FABEI – Secondo me porsi questa domanda non ha senso nè in riferimento a Borg Pisani nè, soprattutto in riferimento a un'epoca, quella fascista, per la cui conoscenza le categorie proprie della democrazia e del parlamentarismo a poco servono, anzi spesso risultano fuorvianti perchè costringono a interpretare la realtà entro schemi che il fascismo rifiutava, non riconoscendoli come propri. Borg Pisani fu prima di tutto un patriota, nel senso risorgimentale del termine. Ciò spiega come, per il riconoscimento dei suoi meriti e del suo sacrificio, nel dopoguerra si siano battuti non solo i postfascisti, più o meno di destra, ma anche uomini come Falco Accame che era socialista, o il democristiano Francesco Cossiga.
Stefano Fabei nato a Passignano nel 1960, laureato in Lettere, insegna a Perugia.
Tra le sue opere recenti: Il fascio, la svastica e la mezzaluna (Mursia, 2002), Una vita per la Palestina. Storia del Gran Mufti di Gerusalemme (Mursia, 2003), Mussolini e la resistenza palestinese (Mursia, 2005), I cetnici nella Seconda guerra mondiale (LEG, 2006), Carmelo Borg Pisani. Eroe o traditore? (Lo Scarabeo, 2007), La «legione straniera» di Mussolini (Mursia, 2008), Operazione Barbarossa (Mursia, 2009).

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CARMELO BORG PISANI
1942 – 2010

In Occasione del 68o anniversario del suo martirio,
gli italiani, sempre grati e mai dimenticano,
lo ricordano sul suo suolo natio
A CURA DI REAZIONE NAZIONALE

Date: 28th November 2010
Venue: Mezzaluna Restaurant, St. Paul’s Bay – MALTA
For reservations call: 27580112 / 79048296
Email: vlad_c_forte@onvol.net
Dress code: Black
Time: 18:00 till 19:30 convention

giovanna.canzano@yahoo.it
http://www.facebook.com/giovanna.canzano
338.3275925
Giovanna Canzano – © – 2010

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