LEGGE DI STABILITA’, EMENDAMENTI E REALISMO

Credo che alcuni eletti all’estero, presentando oggi emendamenti che non potevano trovare accoglimento alcuno, abbiano mostrato scarso realismo economico, prima che politico. E ho troppa stima dell’altrui intelligenza per credere che i miei colleghi di opposizione abbiano inteso strumentalizzare un simile frangente –la discussione della Legge di Stabilità.
Chiedo piuttosto a deputati e senatori eletti all’estero di unirsi a me, al Senatore Giordano e allo stesso Senatore Caselli, per analizzare insieme la situazione complessiva, individuando le possibili aperture –che nella ragionevolezza si trovano sempre- e i luoghi politici di rilevante incidenza per gli italiani all’estero. Questo sarebbe un approccio serio e responsabilizzante per tutti.
Credo che l’onere che la nostra elezione comporta sia anzitutto morale e civile: un onere che è anche un onore tale da impedirci di dar seguito a ordini di scuderia che vorrebbero imporre politiche divisive pure all’estero. Mi rivolgo dunque a quei rappresentanti moderati e responsabili che, come noi, hanno a cuore gli interessi degli italiani nel mondo: si segua l’esempio portato avanti nella Circoscrizione di nostra competenza –Nord e Centro America- dove, da tempo, sosteniamo una linea tesa alla massima valorizzazione delle nostre comunità, senza guardare alle etichette e senza pesare sulle finanze statuali, ma preservando e potenziando giorno dopo giorno, in collaborazione col Ministro degli Esteri, quel tessuto di relazioni –culturali, economiche e sociali- che fanno la ricchezza del nostro Paese. Un modello che potremo migliorare insieme, col contributo di tutti.

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