GLI ELETTI ALL’ESTERO, PUR DI SALVARE SE STESSI, SALVEREBBERO ANCHE BARABBA

“Ove Barabba sta per capre e cavoli: alias Cgie ( o per il MAIE?) ” “Partecipiamo in maniera sentita ed attiva alla manifestazione del Cgie indetta nelle prime battute dell’Assemblea plenaria per sollecitare l’attenzione del Governo nei confronti dei bisogni e delle istanze dei nostri connazionali residenti all’estero troppo spesso lasciati a margine delle politiche economiche del Governo”. E’ quanto dichiarano in una nota congiunta Aldo Di Biagio (FLI), Eugenio Marino (PD) e Ricardo Merlo (MAIE). Ultimamente lo scendere in piazza e’ diventato un culto piu’che un dovere di ogni cittadino di manifestare il proprio pensiero. Il Cgies un organo nominato e non elettivo, come qualcuno ci vogllia far credere, elettivo e’ quando eletto universalmente, ossia dal popolo. Adesso tutti sappiamo che i Cgis sono sempre stati delle mangiatore elettorali per gli eletti all’ estero, in quasi un ventennio hanno avuto la supremazia su Comites e enti sociali, se questi ultimi vogliono dimostrare al mondo imtero per la loro efficacia, non c’e’ alcun bisogno di scendere in piazza, basrerebbe la prova del nove, ossia i risultati positivi ottenuti Questo vale anche per gli eletti all’ estero. Adesso capite in che “belle” mani siamo capitati, un rinnegato, un arrivista e un bambino che non ha ancora deciso con chi vuole stare da grande ( non sono in ordini d’arrivo)

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