Dalle maceria, L’Aquila chiama l’Italia al sostegno e al risveglio. Noi, comed medici, rispondiamo

“Invece di maledire il buio è meglio accendere una candela”
Lao Tzu

Senza simboli di partito, solo con i colori che rappresentano la città e la sua comunità, il 20 novembre, a L’Aquila, scendono in strada i problemi, della città, ma anche dell’Italia intera. “Sos: L'Aquila chiama Italia. Macerie di Democrazia” è l’emblematico titolo di una manifestazione popolare che si svolgerà nel capoluogo abruzzese a partire dalle ore 14 di sabato 20 novembre, perché, dopo 18 mesi dal sisma del 6 aprile 2009, eclissato ed oscurato dopo la prima fase di forte impatto mediatico, la ricostruzione non solo è ferma, ma viene addirittura messa in dubbio. Gli organizzatori, riuniti sotto la sigla “Aquila anno 1” (www.anno1.org) chiedono un equo trattamento fiscale, garanzie per i disoccupati, cassaintegrati e precari del territorio e soprattutto la fine dell'emergenza e delle ordinanze in deroga. E sempre il 20 novembre verrà avviata la raccolta di firme per la presentazione di una legge di iniziativa popolare elaborata dai cittadini per “una ricostruzione vera, trasparente e partecipata”. Questi i punti della la piattaforma:
La piattaforma:
1) Sospensione delle tasse e dei contributi previdenziali fino al 31/12/2012 e restituzione a far data dal 1 gennaio 2020 in 120 rate mensili per un importo pari al 40% del dovuto;
2) Sospensione dei mutui fino alla data in cui l'immobile gravato da ipoteca non ritorna “completamente nella disponibilità” del mutuatario e ritorni agibile;
3) Sospensione della riscossione dei ruoli da parte di Equitalia fino alla data del 31/12/2001 e successiva restituzione della sola sorte capitale in 120 mesi a far data dal 1 gennaio 2012;
4) Decontribuzione per i disoccupati ed i cassaintegrati, senza limiti di età, che venissero assunti a tempo indeterminato, per tre anni al 100% con pieno riconoscimento delle prestazioni assistenziali, previdenziali e pensionistiche previste dagli Enti assistenziali e previdenziali;
5) Zona di rilancio economico: incentivi alle aziende che riaprono, che assumono e che mantengono o attivano l'azienda nei territori colpiti dal sisma;
6) Ricostruzione al 100% di tutte le unità immobilari in sicurezza senza tetto massimo di spesa;
7) Esonero per le amministrazioni comunali dei paesi colpiti dal sisma del rispetto del patto di stabilità fino al 31/12/2012 e anticipazione dei trasferimenti erariali per compensare le mancate entrate.
I cittadini aquilani, intendono chiedere ad un governo sordo e distratto, una legge organica, basata su fondi certi, perché inizi la ricostruzione dei bellissimi centri storici del loro territorio. Niente di più, ma neanche di meno, di quanto ottenuto in altri simili eventi in altre regioni del Paese. L’appello a partecipare è rivolto a tutti gli italiani, perché, col loro sostegno, gli aquilani possono farcela. Come fautori di una medicina centrata sull’uomo ed i suoi bisogni, noi dell’AMSA (e dei suoi “satelliti”), saremo il 20 novembre affianco degli aquilani e degli italiani che, con dignità e fermezza, intendono manifestare fra le macerie di un luogo distrutto ma che vuole ricostruirsi. Oggi sappiamo che la qualità dei valori della persona, delle sue motivazioni profonde,dei suoi affetti e del suo comportamento, delle sue conoscenze, partendo da costanti biologiche pre-determinate, costruiscono la salute. I nostri valori e i processi di simbolizzazione affettivi e cognitivi ed il nostro stile di vita sono strettamente collegati alle “reazioni biologiche” del nostro organismo. Questo nuovo concetto, negli anni novanta è stato espresso per la prima volta da uno di noi nel 1996 nella “Teoria della relatività determinata ed indeterminata delle reazioni biologiche alla qualità del coping” (RBR). La teoria ha proposto un nuovo modello teorico della medicina, nato nel 1996 a Milano, presso l´Università Ambrosiana e ha dato vita nel 1998 al ” Manifesto della Medicina centrata sulla persona”. Siccome aderiamo interamente a tale visione, siamo consci che l’attenzione alla persona non può prescindere dalla costruzione e ricostruzione dei luoghi e della cultura che la caratterizza. Per concludere, crediamo infatti che rapporto interpersonale fra il paziente e il medico è solo una parte, per quanto importante, di una medicina centrata sui bisogni dei pazienti e che la medicina centrata sul paziente significhi anche un sollecito accesso all'aiuto della medicina e dei suoi rappresentanti nei momenti di bisogno.

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