Consob. Lannutti: commissione filo-bancaria di cui continuero’ a denunciare malefatte e abusi di potere

Elio Lannutti

“Invece di spendere le proprie risorse per tutelare risparmiatori ed investitori truffati con il concorso dei controllori (vedi il caso Parmalat), la Consob si accanisce contro i rappresentanti dei consumatori che denunciano le malefatte dei banchieri, perché pregna di dirigenti filo-bancari, che devono difendere gli interessi delle banche contro i diritti degli utenti”. Lo afferma Elio Lannutti, capogruppo dell'Italia dei Valori in Commissione Finanze al Senato, riferendosi al ricorso in Cassazione contro la sentenza che lo ha visto vincere una causa intentata alla stessa Consob.

“Come presidente dell'Adusbef – ricorda Lannutti – sono riuscito a smontare, in Corte d'Appello, il teorema Consob-Unicredit in merito ad una sanzione amministrativa pecuniaria di 100.000 euro inflittami a seguito di alcune affermazioni dell'ottobre 2007 relative ai derivati avariati del signor Profumo di Unicredit, rifilati ad enti locali e piccole e medie imprese portate al fallimento. Proprio martedì prossimo 16 novembre ci sarà udienza davanti alla Procura della Repubblica di Roma”.

“Non mi fa paura il ricorso annunciato dal signor Vittorio Conti, ex dirigente di Banca Intesa-San Paolo e attuale presidente vicario della Consob – sottolinea Lannutti – semmai mi spaventa l'omessa vigilanza di una Commissione che, oltre ad esercitare un abuso di potere essendo priva di un presidente e di un commissario, continua a difendere gli interessi dei banchieri e delle società vigilate, ignorando i diritti dei risparmiatori”.

“Se poi il signor Conti pensa di intimidirmi, rimproverandomi una eccessiva attività parlamentare con 70 interrogazioni sull'operato della Consob, ha sbagliato calcolo. E non perché su un totale di circa 500 interrogazioni da me presentate quelle che interessano la Consob sono solo una ventina, ma soprattutto – ha proseguito Lannutti – perché continueremo a denunciare le malefatte di questo organismo di non-controllo, che ha solo effettuato un incredibile sperpero di denaro pubblico sul quale aspettiamo lo scrutinio della Corte dei Conti”.

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