Rosso Vivo come quel giorno e sempre

Rosso vivo come un reading video-teatrale tratto dal libro di Carla Verbano con Alessandro Capponi “Sia folgorante la fine”.
La storia di Valerio Verbano e la madre Carla. Io non la conoscevo, nè Carla nè la storia : come si dice su Facebook , siamo diventate amiche e ancora non si capacita, come alcune sue amicizie, che io non sapessi, non avessi sentito…pur avendole spiegato che io non sono una giornalista e che da pochi anni, dal luglio 2001 per la precisione e da Genova, non stacco la spina della conoscenza e della dimenticanza. Può perdonare la mia ignoranza ma non gli assassini, mai.

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Chi è Carla Verbano? “Una donna che a 50 anni ha imparato a sparare – estrema ratio contro le minacce; a 80 anni a navigare in internet- per cercare gli assassini, per incontrare i compagni di Valerio su facebook , la sera, davanti al suo PC, nella stanza dove ancora c’è lo stesso divano dal quale suo figlio la chiamò per l’ultima volta.” Nella sua pagina, su Facebook c’è scritto: “sono carla verbano,mi sono iscritta a facebook per conoscere persone che hanno conosciuto valerio o che ne hanno sentito parlare e anche per sapere se qualcuno ha idea dei suoi assassini ciao a tutti carla”

Veniamo ai fatti attraverso il suo libro, ora in Rosso Vivo: “Valerio Verbano, diciannove anni, il 22 Febbraio 1980 viene ucciso con un colpo di pistola alla nuca, nella sua casa di Montesacro, un quartiere di Roma. I genitori sono imbavagliati e legati nella stanza accanto. Valerio, vicino all’area dell’ Autonomia Operaia, stava compilando un dossier che dimostrava i collegamenti tra alcuni gruppi di estrema destra e gli apparati statali. Carla Verbano, una madre lontana dalla vita politica nella quale suo figlio è attivista, si trova improvvisamente catapultata nella cruenta realtà di quegli anni. Dopo la morte di Valerio: dossier riconsegnati a metà, giudici ammazzati, reperti mai restituiti alla famiglia. Carla non si arrende all’assurdità degli eventi, mettendosi in gioco in prima persona, ricostruendo minuziosamente date, nomi e fatti. Come Caronte, traghetta le nostre anime in un viaggio negli anni di piombo. Irrompe come una lama di ghiaccio rovente, la rabbia di una madre che riesce con schiettezza e precisione a raccontare una storia che non dovrebbe mai essere dimenticata, nell’ Italia dei segreti di stato, mostrata senza filtri.”This video was embedded using the YouTuber plugin by Roy Tanck. Adobe Flash Player is required to view the video.

La storia siamo noi e con i funerali delle nostre figlie e figli? O qualcuno tornerà?

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Alessandra Magrini, Attricecontro, con la collaborazione di Marco Capoccetti Boccia, Compagnia Teatro Indipendente, sarà il 14 e 15 novembre 2010 alle ore 21.00 al Teatro dell’Orologio a Via dei Filippini 17/a a Roma, e “ancora una volta si mette in gioco interpretando quello che la sua coscienza sociale le impone di trasmettere, convinta che il teatro sia strumento importante per istigare lo stimolo al cambiamento. Insieme ai testi teatrali, all’ interpretazione mai scontata, veloce e incisiva, ci sono le incursioni video a raccontare il dolore senza mai cadere nell’autocommiserazione.”
Alessandra Magrini spiegava nel 2007 : «Attrice contro è un percorso di ribellione e di sofferenze attorno a questo lavoro. Perché quando ti dicono che sei brava, quando vedi gli occhi grati della gente che ti viene a salutare in camerino pensi che puoi fare l’ attrice ma poi, magari, salti un pasto perché non sempre hai i soldi per mangiare e allora ti dici: “O cambio lavoro o vado avanti e mi ribello”. E io ho deciso di ribellarmi e mi sono inventata l’ attrice contro. Una che scrive testi provocatori raccontando i vizi di questo lavoro, e li mette in scena in strada, nelle arene estive, nelle scuole, dove capita purché a costo zero». Sarà lei a pronunciare il 14 e 15 novembre del 2010, la scelta di quel Rosso: “ROSSO era l’ideale ROSSO come la passione di una madre che continua a lottare ogni giorno ROSSO come sangue e dolore che si fondono ROSSO come le scritte sui muri che urlano dal cemento ROSSO come il sole giovane che non può morire ROSSO VIVO come Valerio, Valerio Verbano.”

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Allego alla fine, oltre questo appuntamento, la lettera di Carla Verbano, con video annesso. Potete scommetterci che saranno presenti in sala, Carla Verbano e Alessandro Capponi autori del libro “Sia folgorante la fine” edito da Rizzoli: “Via Monte Bianco, quarto piano, uscendo dall’ascensore a destra. Ma tanto la strada la conoscono. Aspetto gli assassini di mio figlio”.
“Goccia a goccia, fianco a fianco“ Ciao Carla…Grazie per Tutto.



Doriana Goracci

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TEATRO dell’ OROLOGIO
14 e 15 novembre 2010

ROSSO VIVO
READING VIDEO–TEATRALE
la storia di Valerio Verbano
tratto dal libro di Carla Verbano con Alessandro Capponi “Sia folgorante la fine”

di e con Alessandra Magrini
con la collaborazione di Marco Capoccetti Boccia
Sonorità, video, luci e aiuto regia: Francesco Marchese
Riprese e montaggio video : Valerio Maggi

Rosso vivo
14 e 15 novembre 2010 , ore 21.00 Teatro dell’Orologio
Via dei Filippini 17/a Roma
Info e prenotazioni : 06.68392214
Biglietto: 8 Euro + 2 Euro Di Tessera Associativa
Ufficio Stampa: PuntoTeatro – Chiara Crupi 3382006735

La lettera della madre di Valerio a Pasquale Belsito
Ma la madre di Valerio non si arrende ancora, ha deciso di scrivere all’ultimo irriducibile dei Nar Pasquale Belsito, arrestato nel 2001 in Spagna e estradato in Italia nel 2005, per chiedergli aiuto:

” Durante questi anni non ho mai perso la speranza di poter conoscere la verità sull’omicidio di mio figlio, mi rivolgo a lei Pasquale Belsito perché ha conosciuto e frequentato gli ambienti di estrema destra: Nar, Terza Posizione. Chi meglio di lei conosce la storia di quel particolare momento. Lei ha oggi quarantaquattro anni, gli stessi che avrebbe il mio Valerio, è in carcere da quasi quattro anni e mezzo, non so quanta pena debba scontare complessivamente, credo però che ne passeranno molti prima che possa riprendere la sua vita. Spero che lei sappia qualcosa e che abbia voglia di raccontarlo a una madre in cerca della verità. Non voglio vendetta ma solo giustizia, quella che è stata negata fino ad ora dal silenzio assordante che ha coperto l’assassinio di mio figlio. Credo che la decisione di raccontare le cose come stanno potrebbe portare sollievo anche a lei”. (Pina Carla Verbano).

Un’idea che non sia pericolosa non merita affatto di essere chiamata idea
Oscar Wilde
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