Articolo Celebrazione IV Novembre a Ginevra

di Carmelo Vaccaro per “ La pagina di Zurigo e “La notizia di Ginevra

Quest’anno a Ginevra si è scelto il 6 e 7 novembre per commemorare la data storica del IV Novembre 1918. Sabato 6 novembre il concerto della Fanfara dell’Aviazione in congedo di Ivrea, nella prestigiosa sede della Société des Vieux-Grenadiers, al 92 rue de Carouge, ha dato inizio alla cerimonia che ricorda il completamento del processo dell’unità della nostra Patria.

Domenica mattina, già dalle 9.30, arrivavano i porta bandiere delle associazioni d’arma francesi, svizzere, tedesche e, immancabilmente, quelle delle associazioni italiane di Ginevra per sostenere la Sezione di Ginevra del’Associazione Nazionale Combattenti e il suo Presidente, Comm. Annunziato Crusi, organizzatori dell’evento.

Alle 10.30 è iniziata la messa solenne, officiata dal Nunzio Apoatolico presso l’ONU, Mon. Silvano Tomasi accompagnato da Mon. Massimo De Gregori, nella Cappella funeraria del Cimitero di St. Georges sovraffollata. Finita la messa, una pioggia scrosciante aspettava i tanti connazionali venuti ad assistere all’evento.
Accompagnata dalle note della Fanfara dell’Aeronautica in congedo di Ivrea, la corona d’alloro dell’A.N.C.R.I., portata dall’alpino 90enne reduce di Russia, Angelo Orlandini e dall’alpino Franco Vola, precedevano il drappello del Gruppo Alpini di Ginevra e le numerose bandiere. Il folto corteo proseguiva verso il Monumento dei Caduti, adiacente alla Cappella, con le diverse personalità quali il Console Generale d’Italia, A. Colella, il Consigliere Amministrativo di Ginevra nonché Deputato al Gran Consiglio, Manuel Tornare, il Sindaco di Ginevra, Sandrine Salerno, il Sindaco di Onex, Carole-Anne Kast, Il Consigliere Amministrativo di Onex, René Longet, il Consigliere Amministrativo di Vernier, Thierry Cerutti, il Deputato al Gran Consiglio, Mauro Poggia, l’Addetto Militare presso l’Ambasciata italiana a Berna, Col. Luciano Repetto, il Generale Mario Amedei, distaccato presso la Missione Permanente d’Italia all’ONU, il Ten. Col. Mauro Gambaro, Presidente dell’UNUCI della Valle d’Aosta, il Presidente del Comites, Francesco Celia, il Procuratore capo del Cantone di Ginevra, Daniel Zappelli e tante altre personalità civili e militari.

Commoventi sono stati i discorsi pronunciati dal Comm. Annunziato Crusi e dal Console Generale Alberto Colella. Di seguito si riportano brani lembi dei due discorsi.

Comm. Annunziato Crusi
Quest’anno ricorre il 92esimo anniversario della fine del primo conflitto mondiale che riporta nelle nostra memoria il ricordo di tutti i fratelli Caduti che, con il loro sacrificio, hanno consolidato l’Unità d’Italia che, nel prossimo 2011 sarà ricordato 150° anniversario.

Anche in questa occasione confermiamo la tenace volontà di operare affinché vengano, in maniera definitiva, spenti i focolari di tensione che rappresentano un costante pericolo per l’affermazione della pace nel Mondo.

Una divisione del territorio Nazionale, che nella guerra di liberazione e nella lotta partigiana ne ha rivisto la conquista metro per metro, sarebbe un oltraggio alla memoria di quanti hanno dato l’estremo sacrificio all’unità della nostra Patria.

Riconfermiamo anche la nostra solidarietà alle Forze Armate ed in modo particolare ai reparti che, lontani d’Italia, al servizio dell’ONU e della NATO, che operano in zone molto pericolose per il mantenimento della pace e della democrazia. Recentemente la vile imboscata in Afghanistan cha ha porta all’eroica morte di 4 Alpini impegnati per dare sicurezza a quei cittadini contro ogni tentativo terroristico. Un grande sentimento di gratitudine va alle Forze dell’ordine ed al personale della protezione civile.
Sono questi i sentimenti che ci animano in questa giornata di sacrifici e di gloria che, vogliamo augurarci, non sarà mai dimenticata perché in essa rivive la nostra democrazia con tutte le libertà costituzionali.

Il Console Generale d’Italia, Alberto Colella

Celebriamo qui anche quest'anno la triplice ricorrenza del IV Novembre: l'anniversario di una Vittoria che segnò il conclusivo ricongiungimento con l'Italia di ogni sua parte, il giorno dell'Unità nazionale così pienamente conseguita e consolidata, e la Festa delle Forze Armate, che sono state protagoniste del formarsi dell'Italia unita e ne presidiano oggi le conquiste storiche e il nuovo ruolo nel mondo.
Questa ricorrenza riveste un particolare significato per il nostro Paese, soprattutto quest'anno, con l'avvio delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

92 anni fa, il 4 novembre 1918, si concludeva vittoriosamente per l’Italia la Prima Guerra Mondiale. Si completava quel giorno, con l'unione del nostro Paese di territori, di lingua, di tradizione e cultura italiana, quel processo avviato quasi cent'anni prima dai primi combattenti del nostro Risorgimento. I nobili ideali di un ristretto gruppo di patrioti erano diventati patrimonio di tutto un popolo, una coscienza nazionale cementata sui fronti e nelle trincee, dove persone provenienti da ogni regione, di diversa tradizione e cultura, di differente estrazione sociale, si trovarono a combattere assieme, uniti senza distinzione nello sforzo di difendere la patria comune, l'Italia.

Rinnoviamo oggi l'omaggio alle Forze Armate come struttura portante, insieme ad altre, dello Stato democratico. Quello Stato nazionale unitario, nato 150 anni fa, che deve restare – sulla base dei principi e delle istituzioni di cui la Costituzione repubblicana ci ha offerto il compiuto disegno – punto di riferimento e di continuità per tutti i cittadini al di là di ogni tensione politica e di ogni fase critica.

Consapevoli di tutto ciò, siamo qui oggi per abbracciare in un unico, rispettoso, riconoscente ed affettuoso ricordo i caduti del Grappa. Dell’Isonzo, del Carso, del Piave e di Vittorio Veneto, i nostri caduti di tutte le guerre, della lotta di liberazione, e tutti coloro che, in nome della Patria e del dovere, hanno perduto la vita, in pace come in guerra, nella quotidiana lotta contro il terrorismo e la criminalità.

A Ginevra, l’evento della commemorazione del IV Novembre è visto come uno dei più importanti momenti d’italianità, che vede coinvolti centinaia di connazionali e gode della considerazione di molte personalità ginevrine, italiane e istituzioni internazionali. Organizzata dall’Associazione Nazionale Combattenti e dal suo Presidente Comm. Annunziato Crusi, non possiamo che augurare una continuità a quella che si rivela essere la memoria storica della nostra Patria e di quanti hanno donato la loro vita per fare una grande Italia.

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