PDL: CASOLI, RIDARE SLANCIO AL PARTITO E PREMIER TROVI UNA SINTESI CON FINI

di Dario Caselli

Senatore, oggi si riunisce la Direzione nazionale del Pdl in un momento politico alquanto agitato e complicato. Quali sono le aspettive?
“Ci avviciniamo a questa Direzione nazionale con molte aspettative. Si tratta di una direzione nazionale importante che sta a dimostrare due cose: che il Pdl è un partito vivo e che nei momenti cruciali trova gli spazi ed i momenti per discutere; e che questo è un momento cruciale, di passaggio in cui dobbiamo disegnare o ridare uno slancio al governo, trovando un colpo d'ala per continuare l'azione positiva che abbiamo svolto finora. Individuare la maniera per ridare vigore al partito e con questo slancio dare forza al governo, credo che questo sia il tema centrale della riunione di oggi”.

Ed in che modo?
“Secondo me, e lo dico tranquillamente e sinceramente, è venuto il momento di far vivere e fare spazio all'interno del partito anche ad una serie di competenze, che per varie ragioni finora sono state lasciate un pò dormienti. Ritengo che ci sono tanti dirigenti, tanti deputati e senatori che sono pronti a dare entusiasmo, impegno e lavoro per rilanciare e per dare vita ad un partito sia a livello centrale sia in periferia. Noi siamo un grandissimo partito ed abbiamo un enorme entusiasmo ed un forte consenso ma abbiamo bisogno in questo momento di una grande organizzazione. Il partito in questo momento deve trovare la maniera per dare voce, ma soprattutto per ascoltare e dare risposte a tutte quelle persone che ora sentono la necessità di un rapporto più diretto. E questo lo possiamo fare solamente con una organizzazione leggera ma sicuramente strutturata”.

Vuole dire che le famigerate quote saranno un ricordo del passato?
“Ormai non esistono neanche più a livello locale. Vengo da un territorio di periferia, da Fabriano, dove vediamo ex An che sostengono coordinatori di Fi. Quindi non ci sono più schieramenti, guardiamo tutti dalla stessa parte ed è importante che questo avvenga anche a livello centrale”.

Altro argomento caldo: il rapporto con Fli. E' di quelli che crede alla necessità di un'apertura ai finiani o piuttosto di continuare con il muro contro muro?
“Penso che noi potremmo fare tutte i discorsi e le analisi politiche possibili, ma ritengo che i due leader debbano trovare la maniera per prendersi un poco di tempo, sedersi insieme, guardarsi negli occhi e disegnare una stagione politica di confronto ma anche di alleanza. Noi siamo attori attivi ma solo i leader possono incidere così tanto su quello che accadrà a breve tra noi e Fli. Il presidente dovrebbe prendere la decisione di incontrare Fini ed insieme delineare la strada che poi i partiti dovranno seguire. Noi siamo pronti a rispettare le decisioni che il nostro presidente assumerà, ma allo stesso modo mi sento di dire che, per il bene del Paese, è giunto il momento di trovare una sintesi”.

Infine la questione elezioni: crede che il voto sia dietro l'angolo?
“Non sono mai stato uno di quelli che sosteneva il voto a breve. Non penso che ci sia qualcuno così pazzo da lanciare il Paese in una crisi dai contorni talmente sfumati, in cui si sa come si entra ma non come se ne esce. Non ho mai pensato che ci saranno le elezioni a breve. Poi è chiaro che tutto è possibile, però non mi sembra che in questo momento ci sia un vantaggio per qualcuno e soprattutto non credo sia un fatto positivo per il Paese”.

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