Mea culpa agli italiani

di Adriano Falanga

Emblematica è stata una scritta su di uno striscione apparso per Terzigno. La scritta recitava così “ alle prossime elezioni, ricordatevi di questi buffoni”.
Come dire “tanto non sarete più rieletti”. Ecco, ma sarà vero?
Ed è qui che bisogna fermarsi e iniziare a riflettere. E la riflessione è d’obbligo se si vuole andare a Perugia, oramai imminente, con fini costruttivi e nell’anima vero spirito di rinnovamento. Che non siano solo slogan populistici gl’inviti a partecipare, a costruire, a mettersi in gioco.
“Tanto non sarete più rieletti”. Affermazione che suona veritiera nella forma, perché è il voto l’arma democratica di cui disponiamo, ma non vera, perché purtroppo il voto è spesso male esercitato.
Un esempio potrebbe lo stesso Silvio Berlusconi, perché nel mentre tutti dibattono sull’oggi, sui processi a suo carico, dimenticano del passato. E cioè che Berlusconi è stato più volte eletto nonostante fossero già note le sue posizioni con la Giustizia. Ecco, l’elettore ha votato nella piena consapevolezza di chi fosse, ciò significa che voleva comunque affidargli l’Esecutivo.

Ed oggi, mi spiace dirlo, non possiamo pensare a destituire il Premier passando per il giustizialismo. Ciò non significa che lo riteniamo innocente, anzi! Ma sappiamo che in questo modo domattina gran parte degli italiani potrebbero dire “è stato un golpe della magistratura”.

E allora no, Berlusconi deve essere battuto con l’arma della politica, bisogna rendere consapevole l’elettore a non sostenerlo. Bisogna portare alla gente, tra le gente, i motivi per cui esiste un’alternativa. Una vera, libera, liberale e legalitaria alternativa.

Lo diceva anche il Presidente Fini ai giovani pugliesi, non cedete nella tentazione del voto di scambio. Basta con questa mentalità del baratto ideologico. E ciò vale anche per FLI, non barattate i nostri valori, non accettate candidature da chi risulta chiacchierato e moralmente contro i nostri sani principi. Non barattate la nostra passione con i suoi voti. Perché noi non siamo in vendita.

Basta al voto di scambio, rendiamoci finalmente consapevoli che la nostra vera arma è il voto. Diamo fiducia ai giovani che vogliono fare politica, perché un motivo per cui l’italiano vota secondo rendiconto personale è proprio la mentalità del “tanto uno vale l’altro”. E ciò perché i volti che girano sono gli stessi, cambiano solo colore o bandiera.

In Campania, alle ultime regionali Alberico Gambino e Roberto Conte, nonostante fossero stati entrambi condannati, sono stati eletti con decine di migliaia di voti, salvo poi essere sospesi dalla carica di consigliere regionale. Ma non sono stati casi isolati, come denunciava anche Beppe Pisanu.

Candidati eletti con decine di migliaia di voti quando in altri paesi democratici neanche si sarebbero potuti candidare.

L’italiano deve riacquistare fiducia nelle Istituzioni e votare secondo convinzione ideologica e meritocratica del candidato. L’italiano deve votare chi secondo lui lo rappresenti e tuteli, e non più chi può favorirlo in affari personali. Ecco perché deve essere forte l’invito a tornare tra le gente, a discutere con loro, a prendersi consigli e anche critiche, a portare energia e ottimismo verso un progetto finalmente nuovo. Basta con la politica da salotto, o da “porta a porta”, uno dei tanti fenomeni figli di questa sciagurata legge elettorale che ha tolto al candidato il “gusto” di confrontarsi sul territorio, con l’elettore. Attualmente il candidato, per essere tale, deve semplicemente confrontarsi, o meglio aggraziarsi il “capo”.Legge elettorale quindi che toglie il diritto all’elettore di scegliere il candidato, e al candidato il dovere di confrontarsi con l’elettore.

La nostra alternativa deve essere quindi la fiducia, la proposta, l’iniziativa e soprattutto il ricambio generazionale politico. Ecco, questa deve essere la sfida che FLI a Perugia deve lanciare con convinzione.

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